MONTEMALE DI CUNEO - “Darreire l’ourisount” arriva a borgata Sarù

Martedì 15 luglio il film, che racconta la storia de la "Escolo" di Coumboscuro e del Maestro Sergio Arneodo, verrà proiettato all'aperto, immerso nella natura

Monica Fissore 14/07/2025 14:20

Dopo aver riscosso successo in cinema e teatri, anche oltre i confini nazionali, martedì 15 luglio alle ore 21,15 il film “Darreire l’ourisount” sarà proiettato a Sarù, suggestiva borgata tra Valgrana e Montemale. “Darreire l’ourisount” è un film toccante che racconta la straordinaria esperienza della scuola del Maestro Sergio Arneodo a Santa Lucia di Coumboscuro. In 80 minuti, il regista Sandro Gastinelli ci immerge nella storia di un anno scolastico vissuto da un piccolo gruppo di bambini e dal loro maestro, che riuscirono a trasformare Coumboscuro in un vero e proprio laboratorio didattico e letterario di risonanza europea.

La storia de "Lou Magistre" La narrazione ci riporta al 1947, quando un giovane Sergio Arneodo assume l'incarico di maestro a Sancto Lucio de Coumboscuro. Dopo la sua prima esperienza nella scuola elementare di Chesta di Rittana, una frazione sui monti della Valle Stura, Arneodo torna nella sua valle d'origine.  Grazie al profondo desiderio di riscatto per le terre alpine a cui Sergio Arneodo ha dedicato l'intera esistenza, oltre alla sua innata vocazione creativa come scrittore, drammaturgo e poeta, “Lou Magistre” trasformò la piccola "Escolo" di Coumboscuro in un luogo privilegiato, un vivace crocevia che attirò centinaia di intellettuali. Tra questi spicca lo scultore e pittore Bernard Damiano, originario della valle e oggi considerato "uno degli artisti espressionisti più rappresentativi del '900 europeo", il cui contributo influenzò i ragazzi con un percorso formativo di alto livello. Accanto a lui, numerosi personaggi cuneesi, come lo scultore del legno Beppe Viada, arricchirono l'ambiente culturale. Non mancarono poi passaggi inaspettati in quell'aula, caratterizzata da una stufa a legna e grandi lavagne d'ardesia, da parte di personalità della cultura provenienti da mezza Europa: Gustavo Buratti (difensore delle minoranze, che nel film interpreta sé stesso), Giovanni Romolo Bignami (ripreso nel film da Mario Cordero), Gaetano Di Sales (Opera Pontificia), Corrado Grassi (linguista che condusse la prima indagine sulle "valli provenzaleggianti del Piemonte"), Herman Hirts (noto linguista dell'Università di Berlino), Folco Quilici, Gino Girolomoni di Alce Nero, e Fabrizio De André.

La storia di una comunità  Il film è la storia di una comunità che si rafforza attraverso la cultura, partendo dai "fiét" (i bambini). Le loro vicende, e quelle del loro maestro, hanno preso forma cinematografica grazie a Sandro Gastinelli. L'idea, concepita già nel 2005, ha visto le prime riprese nel 2009. Tuttavia, la scomparsa di Sergio Arneodo e, poco dopo, quella tragica di Massimo Dalmasso – che nel film interpreta il volto del "Magistre" di Coumboscuro – ne hanno posticipato l'uscita. Nel film, dieci poesie dei "fiét" di Coumboscuro prendono vita grazie alle voci di grandi personalità della cultura italiana: Paolo Conte, Toni Servillo, Claudio Bisio, Lella Costa, Giovanni Lindo Ferretti, Stefania Belmondo, Gianmaria Testa, Antonella Ruggero, Moni Ovadia e Dori Ghezzi.

La proiezione a Sarù La proiezione nella piccola borgata di Sarù è particolarmente significativa. Alcuni degli interpreti dei "fiét" erano proprio bambini di Sarù che oggi, ormai adulti, hanno scelto di rimanere in questo angolo immerso nella natura. L’appuntamento di martedì sera sarà un'occasione speciale per loro e per le loro famiglie, ma anche per chi non ha ancora avuto modo di vedere il film o desidera rivederlo. Il film verrà proiettato all'aperto, nella natura; si consiglia pertanto di portare una coperta da picnic per accomodarsi comodamente sul prato.

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