GAIOLA - Gaiola: i Giovedì della Gramigna proseguono con la presentazione del libro 'Cuneo 1944-1945 assassini, violenze, torture. Il delitto Galimberti. La primavera delle vendette'

Giovedì 8 febbraio alle ore 20.45 presso la Sala Tiboldo

05/02/2018 16:20

La presentazione, giovedì 8 febbraio 2018, del libro “Cuneo 1944-1945 assassini, violenze, torture. Il delitto Galimberti. La primavera delle vendette” vede il ritorno alla rassegna dei Giovedì della Gramigna, di Sergio Costagli. 
 
Cuneese, appassionato di storia contemporanea, Costagli ha curato numerosi articoli di storia locale e con “Cuneo 1944-1945” è al suo ottavo libro.
 
A Gaiola è già stato ospite del Sindaco Fabrizio Biolé con il volume “Ali Spezzate”, scritto a quattro mani con Gerardo Unia.
 
Il libro in presentazione l’8 febbraio, come sempre alle ore 20,45 in sala Tiboldo del centro Polifunzionale “La Gramigna”, descrive storie e dettagli di una difficile stagione cuneese.
 
Dalla quarta di copertina:
 
“Galimberti giunse a Cuneo ammanettato nel cortile dell'UPI di corso IV Novembre, un pò prima delle 20; era partito dal centro di Torino verso le 17 ma la colonna durante il viaggio si trovò ad assistere a un grave incidente stradale, quindi fu necessario interrompere il tragitto per soccorrere i feriti e fornire le testimonianze sull'accaduto. Una volta a Cuneo, il prigioniero scese dal camion per raggiungere l'ingresso dei locali sotterranei di detenzione; nell'atrio, incrociò Attilio Zanaboni - ubriaco - che, secondo la dichiarazione di Pansecchi, gli assestò uno schiaffo esclamando: "Hai finito di fare discorsi in piazza Vittorio, domani sarai fucilato!". Come riportato dal verbale dell'interrogatorio del 19 maggio 1945 nel carcere giudiziario di Cuneo, Pietro Botticchio dirà: 
(...) il Galimberti con le mani ammanettate, fu spinto nelle cantine dell'ufficio politico provinciale e rinchiuso in una cella.
Alcuni testimoni, anch'essi detenuti, ricordano la presenza di Galimberti all'interno dell'edificio dell'UPI pur senza averlo visto fisicamente. Il sacerdote don Lorenzo Peirone prigioniero  fin dal novecento 1944, rammenta: 
Duccio Galimberti fu detenuto all'ufficio politico durante la notte. la mattina seguente appresi che sul registro, accanto al nome del Galimberti era stata scritta la parola  "scarcerato".
 
Ad introdurre e moderare l’incontro Alessandro Dutto delle edizioni Araba Fenice di Boves, che ha pubblicato il volume.

Le date dell'evento:

c.s.

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