CUNEO - I geroglifici della tomba di Tutankhamon svelati a Cuneo

Nel centenario dell’incredibile scoperta, l’egittologo Livio Secco parlerà del significato delle scritture sacre dipinte sui muri che custodirono il corpo del sovrano

Redazione 20/10/2022 19:50

Mercoledì 9 novembre alle ore 21, presso il Cinema Monviso (via XX Settembre, 14) a Cuneo, nell’ambito delle attività promosse da Pro Natura Cuneo, si terrà una conferenza di argomento egittologico.
 
Durante l’anno 2022 avvengono ben due ricorrenze tra le più importanti per la storia dell’Egittologia. Il bicentenario della data, 27 settembre del 1822, in cui lo studioso francese Jean François Champollion, nella sua Lettre à M. Dacier relative à l’alphabet des hiéroglyphes phonétiques, in una sola bozza di otto pagine, dimostrò di aver decifrato l’antica grafia egizia, il geroglifico. Ma anche il centenario di quel 4 novembre del 1922 in cui l’egittologo inglese Howard Carter scoprì i primi gradini della tomba di Tutankhamon nella celeberrima Valle dei Re.
 
Pro Natura Cuneo celebra quest’ultimo centenario con una conferenza assolutamente originale. Infatti, evita la notissima narrazione degli eventi che misero il mondo intero alla conoscenza dell’ipogeo reale, per proporre al pubblico invece la traduzione in diretta dei testi parietali scritti in geroglifico sulle mura della camera sepolcrale. Verremo così a conoscenza del significato delle scritture sacre dipinte sui muri che custodirono per secoli il corpo di uno dei più famosi sovrani d’Egitto.
 
Il relatore sarà Livio Secco, cuneese, il quale è autore del primo e unico dizionario egizio-italiano scritto in geroglifico del quale sta curando attualmente la quarta edizione, pronta per la prossima estate. Nonché autore di La tomba TT3 di Pashedu, una monografia che descrive la tomba, traducendone i testi parietali, di uno degli artigiani che approntarono le tombe reali della Valle dei Re risiedendo a Deir el Medina, il villaggio degli operai. Ha anche firmato una monografia sull’edilizia militare egizia, Confini di pietra, nella quale descrive con l’aiuto di mappature e disegni, le maggiori fortificazioni nell’antico Egitto. Fortificazioni ormai quasi del tutto andate distrutte dal tempo e dall’invaso del lago Nasser.

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