Venerdì 9 maggio alle ore 18, nella sala “Mosca” del Conservatorio Ghedini si tiene la presentazione del libro “Fuga in rosso. Parametri musicali nei linguaggi visivi delle avanguardie” di Cristina Santarelli, pubblicato nel 2024 dall’editore Lim e nel quale l’autrice, musicologa specializzata in iconografia musicale e già docente al Ghedini, indaga lo stretto rapporto esistente tra musica e arti visive nell’ambito delle avanguardie del XX secolo. Dialoga con lei Alberto Jona, che al Conservatorio di Cuneo insegna Poesia per Musica e Drammaturgia Musicale. La presentazione del libro è accompagnata da alcuni intermezzi musicali: il docente di Pianoforte e già direttore del Ghedini Alberto Borello propone il primo dei Drei Klavierstücke op.11 di Arnold Schönberg e In a landscape di John Cage, l’allieva del Conservatorio di Cuneo Sara Lacitignola canta Die Nachtigall di Alban Berg accompagnata al pianoforte da Stefano Eligi, ex allievo del Ghedini. La partecipazione è libera e non occorre prenotare il posto.
“Fuga in rosso. Parametri musicali nei linguaggi visivi delle avanguardie” indaga le reciprocità esistenti all’inizio del XX secolo tra le varie discipline riguardo al concetto di sinestesia, che deriva da un ideale di fusione delle arti tipico della stagione tardoromantica. La musicalizzazione del materiale figurativo procede in parallelo con la crescente tendenza all’astrazione: se l’esperienza di Kandinskij rappresenta una tappa fondamentale, non meno significativi risultano essere gli apporti di cubisti, orfisti, futuristi, neoplasticisti, suprematisti e sincromisti, tutti diversamente impegnati nel recupero di parametri musicali quali ritmo, colore, dinamismo, simultaneità, polifonia, contrappunto. Il libro analizza anche le cosiddette seconde avanguardie, quelle in cui la sperimentazione ha esaurito la sua carica più dirompente e in cui la produzione artistica si va trasformando in un susseguirsi di variazioni sul tema. Particolare attenzione viene riservata ai movimenti del periodo post-bellico del Nuovo Mondo, come Espressionismo astratto, Concettualismo, Minimalismo, Pop Art, e alle influenze derivanti dall’esoterismo ebraico, dalla spiritualità cristiano-orientale e soprattutto dalle filosofie dell’estremo Oriente che portano all’emergere di concetti centrali per la musica e la pittura di quel periodo, uno su tutti l’idea di “forma aperta” in cui è lo stesso processo artistico a generare l’opera d’arte.
Gli autori dei brani scelti per accompagnare la presentazione del libro sono particolarmente significativi per quanto riguarda le avanguardie del Novecento. Uniti da un legame di maestro-allievo tra Schönberg e gli altri due, questi compositori rappresentano tuttavia un ampio spettro di approcci all'innovazione musicale e all'avanguardia. Schönberg diede il via a una rivoluzione strutturata nel linguaggio musicale, Berg costruì su queste fondamenta con il suo stile espressivo e spesso emotivamente intenso, mentre Cage finì per rifiutare molti dei principi cardine della musica occidentale in favore dell'indeterminazione e dell'esplorazione del suono nella sua accezione più vasta. Il rapporto tra i tre illustra un'evoluzione ramificata del pensiero d'avanguardia nella musica, con un punto di partenza comune che condusse a destinazioni radicalmente diverse.
Cristina Santarelli è nata a Torino e si è laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Torino. È stata docente di Storia ed Estetica della Musica presso vari Conservatori, tra cui quello di Cuneo, e professore a contratto presso l'Università degli Studi di Torino. Membro di prestigiosi gruppi di ricerca internazionali sull’iconografia musicale, ha tenuto seminari presso istituzioni accademiche in tutta Europa e dal 2013 presiede l’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte.