Chi vuole andare oltre l’impatto emotivo delle immagini crudeli che arrivano dall’Ucraina, chi vuole capire che cosa sia una guerra dalla voce dei suoi protagonisti, i soldati, dovrebbe leggere un volume appena uscito, Il ritorno del soldato. Guarire l’anima dopo la guerra, dello psicoterapeuta americano Edward Tick, tradotto da Gianluca Cinelli e Patrizia Piredda. Un libro che nessun editore italiano ha pubblicato e che solo un piccolo e coraggioso editore di Cuneo, Nerosubianco, si è sentito in dovere di tradurre e pubblicare. L’autore racconta di come abbia cercato di curare le ferite dei reduci di guerra, non solo e non tanto quelle fisiche, ma soprattutto quelle psicologiche, destinate a durare a lungo e a incidere profondamente sulla società. Attraverso il racconto delle loro sconvolgenti esperienze, i soldati reduci dai vari fronti delle guerre più recenti (Iraq, Afghanistan, Balcani) cercano di “guarire” le loro anime, di rielaborare i loro vissuti per reinserirsi nella società, imparando a convivere con il ricordo e il trauma della guerra. Il racconto non solo è terapeutico per i protagonisti, ma è utile anche per i lettori, che attraverso le esperienze narrate e condivise dai soldati, possono capire meglio quanto sia necessario adoperarsi in ogni modo per evitare le guerre.
Di fronte alla scelta “uccidere o essere uccisi” vanno in crisi tutte le convinzioni morali, religiose, culturali. L’uomo si ritrova solo, sotto un peso insopportabile. Una vita di fronte ad un’altra vita. Chi sopravvive, non dimenticherà quella scelta e la felicità di essere sopravvissuto sarà spesso oscurata dal senso di colpa. Ci possono essere uccisioni giuste o ingiuste? Difendere la propria vita è una ragione sufficiente per uccidere? Venerdì 6 maggio, alle 16,30, nella sala conferenze dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo si confronteranno su questi e altri temi del libro i traduttori Gianluca Cinelli e Patrizia Piredda, il direttore dell’Istituto Storico Gigi Garelli e Maria Silvia Caffari, curatrice del progetto “C’è sempre una stella per te”, nell’ambito del quale è stata possibile la pubblicazione del libro, con il contributo della Regione Piemonte e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.