DRONERO - Quando la montagna era nostra

A Dronero per il "Ponte del Dialogo" la scrittrice Fioly Bocca, tradotta in molte lingue

d.b. 02/11/2023 13:23

Una storia di coraggio, di amore e di legami familiari. Fioly Bocca, con una penna delicata che dipinge con maestria ogni angolo nascosto dell'anima, conduce i suoi lettori per mano tra le montagne che ama e tra le emozioni della sua protagonista. L’autrice presenterà il romanzo Quando la montagna era nostra domenica 5 novembre, alle 10.30, in Palazzo Savio a Dronero, nell’ambito del Festival “Ponte del Dialogo”. Sarà intervistata da Andrea Fantino (ingresso libero e gratuito, non è richiesta la prenotazione).
 
Fioly Bocca è laureata in Lettere all’Università degli Studi di Torino e si è specializzata con un corso in redazione editoriale. Vive sulle colline del Monferrato ed è madre di due figli. Ovunque tu sarai (Giunti, 2015), il suo romanzo d’esordio, è stato un grande successo del passaparola e i diritti di traduzione sono stati venduti in Francia, Germania, Norvegia e Turchia. Nel 2016 ha pubblicato il suo secondo romanzo, L'emozione in ogni passo, sempre con Giunti. Nel 2020 il passaggio a Garzanti con il romanzo Quando la montagna era nostra. Il romanzo racconta la storia di Lena, che conosce ogni cima, ogni sentiero, il punto esatto in cui il fitto del bosco dirada per diventare dorso pietroso o alpeggio. Conosce a memoria ogni anfratto di quel paese e delle montagne che lo circondano. Perché lì è dove si sente a casa. Lì è dove è cresciuta, con una madre che le è sempre sembrata distante e un padre che, invece, le ha dato tutto l'affetto di cui aveva bisogno. Lì è dove, negli anni, ha accumulato tutti i suoi ricordi, sia quelli che sono una carezza lieve sul cuore sia quelli che pesano come un macigno. Proprio lei che ha messo in pausa la sua vita in una solitudine sempre uguale, avverte ora uno smottamento, come una piccola frana che fa sentire la sua eco fino a valle. Perché Corrado è tornato. Corrado che, molti anni prima, è andato via senza dire addio. L'uomo con cui Lena ha condiviso l'amore per le montagne come con nessun altro. Erano solo due ragazzi, ma il legame che li univa era profondo, saggio e maturo. È da tanto tempo che non si vedono, ma si sa che questo al cuore non interessa. E quando Corrado vorrebbe spiegare le ragioni della sua scelta, Lena non sa se ha la forza di sostenere il peso di quegli eventi taciuti. Per lei, ormai, sono porte chiuse, o così si è sempre detta. Ora che sua madre sta perdendo i suoi ricordi, lei non sa se vuole ridare una voce ai propri. Possono fare male. Oppure possono essere come un vento che, mentre si è in quota, spazza via le nuvole e finalmente riporta il sole. 
 
Abbiamo chiesto alla scrittrice quali siano gli elementi che maggiormente caratterizzano i suoi romanzi. “La costante - dice Fioly Bocca - è la necessità di indagare tra le cose che mi incutono timore. È sempre un mettere il dito dove il dente duole per fare chiarezza, cercare (improbabili) risposte o anche solo suggestioni. In Quando la montagna era nostra, la madre della protagonista è una donna anziana che sta perdendo la memoria e che per questo ha la sensazione di dissolversi, di perdere contatto con la realtà e con ciò che fino a quel momento la definiva. Questa storia è nata proprio dal bisogno di provare a capire come si senta chi attraversi un momento tanto delicato. In tutte le storie che ho scritto i personaggi sono sempre in qualche modo alla ricerca di se stessi, o meglio, della parte di sé più autentica”. Quali sono stati momenti più importanti del suo percorso di scrittrice? 
“È stato importante il momento in cui mi sono resa conto che le cose che scrivo potevano avere un pubblico. Il momento in cui sono passata dallo scrivere per me allo scrivere per qualcuno che poi avrebbe avuto una propria opinione su quanto avevo prodotto. Allo stesso modo è importante ogni messaggio che mi arriva da chi ha incontrato le mie storie. Sono molto grata per ogni manifestazione di interesse da parte dei lettori: mi aiutano a crescere e sono di grande incoraggiamento”.

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