Domani al Ponte del Dialogo di Dronero si parlerà di un tema di scottante attualità, il rapporto fra media e potere, in un incontro dal titolo Roghi senza fiamme. Censura, libri stranieri e autori ebrei nel ventennio fascista. Interverrà Anna Ferrando, una delle più apprezzate studiose di storia dei media. Il collegamento con quanto sta accadendo oggi in Italia, negli stati Uniti e in altre parti del mondo è del tutto evidente: pensiamo al caso della trasmissione Report, all’attentato a Sigfrido Ranucci, alle restrizioni imposte da Trump ai media. L’appuntamento è domani, alle 17.30, in sala Chegai a Dronero, con ingresso libero e gratuito. Anna Ferrando, che ha origini cuneesi, è professoressa a contratto di Storia transnazionale della cultura nell’Italia contemporanea all’Università di Pavia. Ha pubblicato vari articoli scientifici sui rapporti fra editoria e politica, indagando le reti e i circuiti dei mediatori e delle mediazioni culturali nel Novecento. Su questi temi si focalizzano i volumi Cacciatori di libri. Gli agenti letterari durante il fascismo (Franco Angeli, 2019; Premio SISSCO Opera prima 2020) e Stranieri all’ombra del duce. Le traduzioni durante il fascismo (a cura di FrancoAngeli, 2019). Si occupa di storia dei media, con un’attenzione particolare alle relazioni tra informazione, potere politico e diplomazia nell’Egitto contemporaneo). Negli ultimi due anni si è dedicata alla storia della casa editrice Adelphi, su cui ha recentemente scritto una monografia dal titolo Adelphi. Le origini di una casa editrice (1938-1994) (Carocci, 2023). Un altro filone di ricerca – sviluppatosi all’interno dell’unità pavese del gruppo di ricerca PRIN Genealogies of African Freedoms all’interno del quale ha lavorato come assegnista di ricerca dal 2020 al 2022 – concerne la storia dei media nell’area mediterranea, con un’attenzione specifica alle relazioni fra informazione, libertà di espressione, potere politico e diplomazia: la ricerca in corso si focalizza sul ruolo delle agenzie di stampa occidentali e del giornalismo arabo nello strategico hub mediatico dell’Egitto tra anni Venti e Settanta del Novecento. Attualmente sta lavorando a un progetto di ricerca provvisoriamente intitolato Mens sana in corpore sano. Verso un riconoscimento della salute psicologica nell’Italia del dopo Sessantotto in cui intende riflettere sul processo attraverso cui la psicoterapia e la psicoanalisi nello specifico hanno guadagnato un riconoscimento pubblico come prassi di cura che non si esaurisce individualmente nella stanza dell’analista, ma si propone in sinergica connessione con la cittadinanza e il suo tessuto sociale. Il Festival “Ponte del Dialogo” è promosso dal Comune di Dronero con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRC, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Banca di Caraglio. L’organizzazione è curata dall’Agenzia di Sviluppo Locale di AFP.