ACDA vuole portare in evidenza la ricorrenza che viene celebrata nella giornata del 25 novembre di ogni anno, dal 1999, sotto l’egida dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite: l’eliminazione della violenza contro le donne. Molti sono i modi in cui la violenza si può esprimere, a partire dalle parole che paiono innocue, persino di apprezzamento. Parole che la maggior parte delle volte non sono richieste ed arrivano ad essere subite dalle donne per non turbare il “clima aziendale”, perché “è solo un complimento! A chi non piacciono i complimenti?”, “perché è il mio capo”, perché “è fatto così, sai”. Violenza che può manifestarsi tra le mura domestiche: silenziosa, pericolosa, agghiacciante, compiuta da padri, mariti, conviventi, figli, fratelli. Violenza contro madri, figlie, compagne, mogli, sorelle, nonne, zie. Violenza che può essere fisica, economica, sessuale, psicologica. Violenza che si alimenta anche a causa delle relazioni e dei ruoli basati su stereotipi. Per cancellare i comportamenti discriminatori è fondamentale riconoscerli, portarli alla luce e creare ambienti di vita e lavoro che siano accoglienti, non giudicanti, votati ai temi dell’educazione al rispetto. Il 25 novembre ACDA sarà relatrice alla conferenza presso il Salone d’Onore del Comune di Cuneo, alle ore 17.30, dal titolo: “Che genere di comunicazione? Violenza verbale e stereotipi di genere. A chi chiedo aiuto?” in collaborazione con il gruppo “C’è lingua e lingua” ed il servizio “112”. L’invito è esteso a chi ritiene doveroso partecipare al cambiamento.