Quattro arti messe insieme, quattro Patrimoni culturali immateriali UNESCO del Piemonte che si presentano insieme in un luogo che dall’UNESCO non è ancora riconosciuto, auspicando lo divenga presto. È l’approccio coordinato di “Corrispondenze immateriali”, evento organizzato dall’Accademia di Sant’Uberto-ETS, in collaborazione con il Comune di Garessio, in programma domenica 8 giugno alle ore 15.30 presso il Castello Reale di Casotto, ex residenza reale sabauda di caccia, nel quadro della rassegna musicale dell’Accademia, “Cerimoniale e Divertissement 2025”, che si svolge presso le Residenze reali Sabaude (tutte riconosciute dall’UNESCO tranne il Castello di Casotto). La presenza dei patrimoni immateriali UNESCO vuole essere anche un invito a provvedere al riconoscimento del Castello di Casotto in un prossimo futuro, aggiornando la candidatura UNESCO.
L’iniziativa dell’8 giugno descrive un viaggio tra saperi antichi e patrimoni viventi: musica del corno da caccia, arte della costruzione in pietra a secco, cerca del tartufo e falconeria si incontrano in un evento che celebra le tradizioni immateriali UNESCO del Piemonte. Dimostrazioni e racconti rivelano il legame tra uomo, natura e cultura, tramandato con orgoglio fino a oggi. L’evento mette al centro le comunità e le loro pratiche viventi, in dialogo con la natura e la storia. I Patrimoni immateriali UNESCO del Piemonte raccontano un sapere condiviso, in continua evoluzione, capace di dare nuova vita ai luoghi e di costruire ponti tra passato e futuro, con uno sguardo rivolto alla trasmissione e alla memoria collettiva.
Il programma
Allo spettacolo partecipano quattro Patrimoni immateriali UNESCO del Piemonte: l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia, l’arte della costruzione in pietra a secco, la cerca e cavatura del tartufo e la falconeria. Un’esibizione di cani da seguita con i corni dell’Equipaggio della Regia Venaria proporrà elementi dell’antico cerimoniale seguito presso le corti d’età barocca. Saranno presenti i referenti nazionali dei Patrimoni UNESCO: corno da caccia, cerca e cavatura del tartufo e arte della costruzione in pietra a secco.
Le dimostrazioni introdurranno racconti, esperienze e storie di pratiche antiche che sopravvivono ancora ai nostri giorni, emblematiche di saperi che legano in modo indissolubile l’uomo e la natura. Dopo la presentazione nella corte del castello dei Patrimoni culturali immateriali UNESCO del Piemonte convenuti, l’Equipaggio della Regia Venaria di suonatori di corno da caccia, con corno d’Orléans in Re, nella tenuta sabauda scarlatta e bleu du Roi, introdurrà la sua arte ripercorrendo i legami storici con le Residenze Reali Sabaude ed altre d’Europa. Il repertorio musicale comprenderà fantasie, a carattere profano e sacro, segnali e fanfare composte dalla seconda metà del ‘600 ai nostri giorni. I suonatori, mobili sul terreno, nel corso del pomeriggio sorprenderanno i visitatori con momenti di solo, duo, trio e di gruppo, sottolineando il legame con una tradizione internazionale e in continua evoluzione.
Gli artigiani della Cooperativa Grandalpi di Entracque, maestri nell’arte della costruzione in pietra a secco, realizzeranno un manufatto esemplificativo della pratica che caratterizza paesaggi di montagna, colline e coste dell'Italia, dell’area mediterranea e del mondo. Sarà illustrato come, a partire da un mucchio di pietre, prenda forma un’opera grazie a conoscenze precise e tecniche tramandate, affinate nei secoli. Nel bosco adiacente, l’associazione Trifolao del Monregalese e del Cebano, con alcuni associati, farà una dimostrazione della Cerca e Cavatura del tartufo, simulando una cerca con i cani, dando spiegazioni e rispondendo a possibili domande del pubblico su un’arte che unisce l’uomo e il cane in un rapporto unico d’intesa.
La Falconeria sarà presentata dall’associazione UNCF – FIdC, Unione Nazionale Cacciatori Falconieri.
In conclusione, l’Equipaggio della Regia Venaria eseguirà fanfare legate all’antico cerimoniale venatorio di corte, con la collaborazione della Società Italiana Prosegugio-Sezione Provinciale di Cuneo, che tutela e promuove la selezione zootecnica dei cani da seguita. Si tratta di una attività Immateriale “in generale”, non UNESCO, che comunque UNESCO considera attraverso il compito e ruolo di promozione affidato alle pratiche inserite nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Il ruolo dei Patrimoni immateriali UNESCO: la comunità al centro
I Patrimoni immateriali piemontesi UNESCO presenti all’evento condividono il fatto di essere pratiche che si svolgono nella natura, “en plein air”. Le quattro realtà condividono anche e soprattutto un ruolo ben preciso, definito dalla Convenzione UNESCO del 2003 sull’immateriale, con la “comunità di pratica” al centro, che esercita un’arte non tangibile, “immateriale” appunto, con diversi ambiti di attività: tradizioni ed espressioni orali nell’ambito dello spettacolo, pratiche sociali, rituali ed eventi festivi; oppure conoscenze e pratiche relative alla natura e all’universo, saperi dell’artigianato tradizionale ed altro. Si tratta quindi di una prospettiva nuova e ben diversa rispetto alla precedente Convenzione UNESCO del 1972, riferita invece ai patrimoni “materiali”, ai siti UNESCO, solitamente di proprietà pubblica. Avere la comunità al centro significa che ogni pratica cambia nel tempo, in un continuo divenire, è vivente, può fare da ponte tra passato, presente e futuro. In quest’ottica si promuove la collaborazione dei patrimoni Immateriali con i siti UNESCO “materiali” e con un approccio innovativo, la capacità di far rivivere i Siti “materiali” attraverso pratiche immateriali identitarie di quelle specifiche residenze, con una sensibilità legata al passato e all’oggi, capace di tradurre al pubblico dei visitatori una chiave di lettura del passato comprensibile, vivente, attuale.
In anticipo sulla Convenzione 2003, l’Accademia di Sant’Uberto lavora dal 1996 sulla promozione della Reggia di Venaria e di altre ex residenze attraverso il “tema ludico di corte”, il Patrimonio immateriale del “gioco”, che all’epoca comprendeva “esercizi del corpo” nell’educazione del principe, feste, cerimonie ed anche la musica, come il corno da caccia o la musica barocca, e che ai nostri giorni è evoluto con differenti valori e significati. Emblematico quel che oggi si chiama “sport”.
Per una comunità, avere la propria pratica inserita nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO comporta la presa in conto della promozione non solo della propria realtà o di quella di altri Patrimoni immateriali UNESCO, ma anche la promozione del patrimonio immateriale in generale, anche quello che UNESCO non è, attraverso il proprio esempio e le proprie iniziative mirate. Si lavora alla trasmissione del sapere, e quindi in particolare ai giovani; a studi e ricerche; ad eventi e spettacoli dal vivo, proprio come l’evento progettato al castello di Casotto, che in sé è rappresentativo del messaggio nuovo che porta il Patrimonio immateriale UNESCO del Piemonte, anche per il castello di Casotto, che ci auguriamo di vedere presto riconosciuto dall’UNESCO come le altre Residenze Reali Sabaude.