CORTEMILIA - Giovedì 27 a Cortemilia lo spettacolo ‘Streghe. Una storia di terrore, violenza e potere a Spigno’

L’opera teatrale scritta e diretta da Paolo La Farina prende spunto dal drammatico processo inquisitorio svoltosi in valle Bormida tra il 1631 e il 1632

c.s. 22/08/2020 09:57

 
Nell’ambito degli eventi della Fiera Nazionale della Nocciola 2020 a Cortemilia, l’associazione culturale Orizzonte - Casagrassi Serole, con il patrocinio del Comune di Cortemilia e la collaborazione della ProLoco di Cortemilia, presentano lo spettacolo “Streghe. Una storia di terrore, violenza e potere a Spigno”.
 
Giovedì 27 agosto al Convento Francescano, dalle ore 21, andrà in scena l’opera teatrale scritta e diretta da Paolo La Farina.
 
La storia si svolge a Spigno, attuale Spigno Monferrato (AL) in valle Bormida, nell’entroterra savonese, al confine tra Piemonte e Liguria. Siamo nel 1631/32. Il Marchesato di Spigno è amministrato dalla famiglia Asinari Del Carretto.
 
La Valle Bormida, importante via di collegamento con il mare, è terreno di scontro delle superpotenze del tempo, francesi, spagnoli, il Sacro Romano Impero, la Chiesa, i Savoia e la Repubblica di Genova. Nel 1631 la peste miete vittime e diffonde paura e miseria tra la popolazione. I poteri forti, chiesa e stato hanno necessità di tenere a freno il popolo esausto. È facile convincere il popolino ad attribuire la colpa di tutto al demonio. Le streghe, sue adepte, sono l’ideale nemico su cui puntare il dito.
 
La caccia alle streghe darà luogo, a Spigno, ad un lungo processo inquisitorio che vedrà 15 persone accusate di stregoneria e responsabili di morti e della diffusione del contagio. Tra arresti, interrogatori e torture il processo si protrae per diversi mesi. Chiesa e Stato hanno necessità di affermare la loro indipendenza sul territorio. Ne nasce una contrapposizione tra la Giustizia di Stato e la Giustizia di Chiesa, che coinvolge le più alte cariche ecclesiastiche. Avrà come tragico epilogo la morte di tutti gli imputati in circostanze poco chiare senza una sentenza del tribunale.
 
La vicenda è rimasta sconosciuta fino al 1992, anno della riscoperta del carteggio nell’archivio vescovile di Savona da parte degli storici Adolfo Francia, Leonello Oliveri e Antonio Visconti.
 
LO SPETTACOLO
 
La rappresentazione scenica è affidata a Monica Massone nella veste di una delle accusate e a Paolo La Farina nella parte dell’Inquisitore. Michela e Marta Marenco rappresentano la voce popolare dell’accusa. Il maestro Benedetto Spingardi eseguirà dal vivo alcuni brani musicali dello spettacolo.

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