MONDOVÌ - Le origini del Moro di Mondovì e altre storie: se ne parla in un convegno sul folklore

Ultimo evento della stagione targato D’Acqua e di Ferro. A Piazza il dialogo sulla cultura popolare e le connessioni fra Alto Tanaro e Monregalese

Redazione 24/09/2022 15:33

L’ultimo evento della stagione targato D’Acqua e di Ferro, sabato 24 settembre alle ore 16 presso l’Antico Palazzo di Citta’ a Mondovì Piazza, studiosi e appassionati dialogheranno di tradizioni folkloristiche e di cultura popolare e sulle connessioni fra Alto Tanaro e Monregalese.
 
Secondo la tradizione il Moro, maschera di Mondovì, ultimo saraceno presente sui territori monregalesi, trova rifugio proprio presso la Torre dei Saraceni che domina l’Alta Val Tanaro tra Garessio e Ormea. Qui viene assediato dall’imperatore Ottone I che intende scacciarlo definitivamente. Ma grazie ad un compromesso il Moro può tornare a governare sul territorio nel periodo di carnevale. La benevolenza dell’Imperatore è dovuta al fatto che il Moro ha offerto ospitalità e protezione alla principessa Adelasia, figlia dell’Imperatore, fuggita con lo scudiero Aleramo. Con la benedizione del padre la donna può finalmente coronare il suo sogno d’amore. I due giovani fondano l’odierna Alassio e danno origine alla dinastia degli Aleramici.
 
Da un capo Saraceno all’altro, al Moro fa da controcampo il crudele Ramset che ordinerà la decapitazione del povero contadino Protasio Gorrisio, reo di aver rifiutato la mano della figlia al capo di tutte le orde saracine. La struttura del famoso Bal do Sabre di Bagnasco si snoda attorno alla pubblica esecuzione capitale del povero Protasio, ma in origine il Bal do Sabre era una danza rituale, densa di significati allegorici che rappresentava il risveglio primaverile della natura dopo il letargo invernale. E il risveglio primaverile è rappresentato anche da “J’Aboi e patoci” del Carnevale Storico di Ormea che nasce però sempre in contapposizione alla scacciata dei saraceni dall’Alta valle del Tanaro: raffigura infatti la rappresentazione della storica festa, che i montanari dell'Alta Val Tanaro iniziarono nel X secolo quando riuscirono a sconfiggere e ad allontanare i Saraceni che per almeno 60 anni avevano imperversato nel territorio.
 
Grazie alla collaborazione e al supporto del Centro Studi Monregalesi e del Comune di Mondovì, partner del Progetto D’Acqua e di Ferro, ne parleranno Ernesto Billò, professore, scrittore e studioso, Laura Bonato, antropologa dell’Università di Torino, Beppe Carazzone, sindaco di Bagnasco e presidente onorario del Gruppo Folkloristico Bal do Sabre, Cinzia Ghigliano e Marco Tomatis, rispettivamente pittrice e scrittore, profondi conoscitori della tradizione del Carnevale monregalese, Ezio Michelis, rappresentante del CAI - Ormea, esperto di storia e tradizioni montane, che con l’Associazione Culturale Ulmeta, organizza ogni estate la manifestazione folkloristica Patoci e Mascarei a Ormea. Modera Giorgio Ferraris, sindaco di Ormea, presidente dell’Unione Montana Alta Val Tanaro, scrittore e studioso della storia e delle tradizioni dell’Alta Val Tanaro.
 
Al termine della tavola rotonda nella splendida cornice di Piazza Maggiore esibizione del Bal do Sabre.

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