ROCCA DE' BALDI - Personale di Tino Aime - “Vorrei dipingere l’aria”

Dal 25 aprile al 31 maggio 2017 al Castello di Rocca de’ Baldi


Redazione 19/04/2017 19:13

Pittore di Langa e di montagna, Tino Aime racconta se stesso e i paesaggi a lui cari attraverso sculture, opere grafiche e quadri
 
Nato a Cuneo nel 1931, Tino Aime risiede a Gravere, in Valle di Susa. Inizia a esporre come scultore per poi dedicarsi alla pittura e alla grafica di cui è interprete conosciuto anche in campo internazionale. Amico di scrittori e poeti come Lorenzo Mondo, Davide Lajolo, Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern, Laura Mancinelli, Nico Orengo, Ernesto Caballo, Renzo Guasco, Marco Franceschetti, Edoardo Ballone, che gli hanno dedicato pagine letterarie raccolte nel volume “Caro Tino… lettere ad un amico pittore”. La Regione Piemonte gli ha dedicato una personale nel 1992 nel Palazzo della Regione a Torino.
 
Il cielo, la natura, il silenzio del giorno che raggiunge la notte, raccontano il lungo percorso di Tino Aime, il fascino di una realtà rivisitata, l’essenza di una stagione che si rinnova e riscopre luoghi e sogni ed emozioni.
 Una stagione scandita nel segno di una continua, inesauribile, inesausta ricerca intorno al valore dell’immagine e del segno e del colore che stabiliscono un rapporto diretto con la tela, il foglio di carta, la grumosa e poliedrica materia delle sculture.

 
All’inaugurazione della sua personale, il 25 aprile alle 17, presenzieranno l'artista e lo scrittore Valter Giuliano, già Assessore alla Cultura della Provincia di Torino, che a Tino Aime ha dedicato il libro “Vorrei dipingere l’aria” tratteggiandone la multiforme personalità e raccontandone l'evoluzione artistica accompagnata da vicende personali che aiutano a conoscere l'Uomo. Dalle origini contadine della famiglia, con il ricordo di Roaschia e della latteria torinese, sino all'affermazione nel mondo dell'arte (da scultore a pittore e incisore, poi nuovamente scultore), passando attraverso il lavoro di tecnico delle telecomunicazioni. Ma anche la passione per la montagna, invernale ed estiva, che gli valse il nomignolo di "Camusot", e gli fece scegliere di vivere a Bastia di Gravere dove ha costruito il suo atelier, piuttosto che per la musica lirica che lo legò a Massimo Mila.
 
Apertura: tutte le domeniche e i festivi fino al 31 maggio dalle 14.30 alle 18.30. Ingresso libero.


Info: www.museodoro.org
 

Le date dell'evento:

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