OSTANA - Dal 3 al 5 giugno a Ostana torna (online) il Festival che prova a salvare le lingue in via di estinzione

Dall'Occitano al Catalano, dal Sardo al Ladino fino al Sami e all'Arbëreshe. Un'importante occasione di riflessione sui diritti delle lingue minoritarie ed indigene

c.s. 20/05/2021 11:34

 
Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è l'appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana, borgo occitano ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo per un festival della biodiversità linguistica. Per il secondo anno, la pandemia ha costretto il Premio a riorganizzarsi online, per un'edizione all'insegna del partatge, antico termine in lingua occitana che significa condivisione. L’edizione en partatge offrirà un ricco palinsesto di incontri, da giovedì 3 a sabato 5 giugno - fruibili gratuitamente online sul sito www.premioostana.it - con autori, docenti, poeti, cineasti, artisti, musicisti, studiosi, scrittori da tutto il mondo.
 
Filo conduttore sarà come sempre la riflessione sui diritti linguistici, con uno sguardo specifico a quali sono le idee e le azioni attualmente al servizio delle lingue madri a livello europeo e mondiale. Dare voce alle lingue indigene significa riflettere sui diritti linguistici ma anche umani, sulla relazione coi cambiamenti climatici, sui diritti e i doveri che riguardano l'abitare un territorio: non a caso, le Nazioni Unite hanno proclamato il Decennio Internazionale delle Lingue Indigene 2022-2032.
 
Tra gli ospiti della XIII edizione: Luci Tapahonso, poetessa Navajo, che dialogherà con Walter Phelps, tra i principali rappresentanti politici del popolo Navajo; “Chi” Suwichan Phattanaphraiwan, famoso attivista Karen, di lingua Pgaz k'Nyau, che racconterà il recupero dell'arpa tradizionale Tehnacu e il suo attivismo ambientale; Jaume Cabré, uno dei pilastri della letteratura catalana contemporanea, in dialogo con la sua traduttrice italiana, Stefania Ciminelli; e ancora, Pirita Näkkäläjärvi, attivista e politica Sami, in conversazione con l'avvocato Oula-Annti Labba, specialista di diritti linguistici delle popolazioni indigene. Si parlerà di diritti linguistici anche con Davyth Hicks, gallese di lingua madre cornica e specialista in lingue minoritarie, fondatore della ONG europea ELEN (European Language Equality Network), che si confronterà con Oliver Loode, attivista estone esperto nel campo dei diritti umani dei popoli indigeni e direttore del centro URALIC; e poi Maite Puigdevall, docente di Filologia Catalana, racconterà come i migranti imparano il catalano, mentre Macarena Dehnhardt, linguista cilena, parlerà del ruolo della traduzione nel settore pubblico.
 
Di traduzione letteraria si parlerà con Monica Longobardi e Matteo Rivoira, a partire da “Vautres que m’avetz tuada” (Voi che mi avete uccisa) del noto autore occitano Joan Ganhaire. L’antropologa brasiliana Maria Isabel Lemos offrirà un approfondimento dedicato al capoverdiano e alla situazione linguistica di Capo Verde; l'artista siriano Ammar Obeid, attualmente rifugiato a Berlino, condividerà un modo innovativo per imparare una lingua dall'inconscio; Fabio Chiocchetti, militante ladino, dialogherà con Carlo Zoli, linguista e fondatore di Smallcodes, un gruppo specializzato nello sviluppo di strumenti per le lingue minoritarie. Spazio anche a musica e cinema, con SHEGA, gruppo musicale che coniuga l’arbëreshe - la lingua parlata dalla minoranza etno-linguistica albanese d'Italia - alla musica indie-pop di respiro contemporaneo; "Bogre. La grande eresia europea”, il film di Fredo Valla sulle tracce di Catari e Bogomìli che sarà al centro di una tavola rotonda con testimoni e protagonisti del film e ancora, in collaborazione con il Babel Film Festival e la Cineteca di Cagliari sarà virtualmente proiettato il film “Capo e croce” di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni. Nel Settecentenario della morte di Dante Alighieri non poteva mancare un omaggio al Poeta e alle sue lingue: le lingue minoritarie e la poesia trobadorica al femminile. Spazio anche a tre emergenti artisti occitani, che affiancano alla difesa della lingua la tutela del Vivente. 

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