CUNEO - A Cuneo il corteo degli anarchici: insulti alla Polizia e cori contro Salvini, sognato 'a testa in giù'

La violenza si ferma al linguaggio. Circa duecento 'antagonisti' hanno manifestato per le vie della città. Cospicua mobilitazione di forze dell'ordine

Samuele Mattio 27/04/2019 18:31

"Salvini fascista sei il primo della lista”, “Sogno Salvini a testa in giù”, ”Le bocche dei fascisti si chiudono col fuoco”. Sono solo alcuni dei cori intonati dai circa duecento anarchici che hanno sfilato oggi, sabato 27 aprile, per le vie di Cuneo, al ‘Corteo della Resistenza ribelle’ organizzato dall’associazione ‘Alpi Libere’. Davanti a un cospicua mobilitazione di forze dell’ordine e agli sguardi perplessi dei cuneesi la fiumana partita dalla stazione ha attraversato corso Giolitti e corso Nizza, per concludere il suo percorso al parco della Resistenza, dove comizi e musica continueranno fino alla sera. Presenti elementi dei Centri sociali, della sinistra antagonista e anarco-insurrezionalista.

Più comizi sono stati improvvisati lungo il tragitto, in piazza Europa, davanti al palazzo della Provincia e in piazza Galimberti. Nel mirino il Governo, in particolare la Lega e il suo leader, il ministro dell’Interno Matteo Salvini e Casapound. Il provvedimento più contestato è stato il Decreto Sicurezza che, a detta degli oratori, avrebbe il fine di “Mettere una pietra tombale sulla democrazia”. Toni duri e cori farciti di violenza hanno caratterizzato la giornata degli antagonisti. Non sono mancati gli insulti ai Carabinieri e alla Polizia 'colpevoli' di aver garantito l’ordine pubblico. Improperi anche verso i giornalisti, rei di essere ‘servi del sistema’.

La presidente provinciale dell’Anpi, Ughetta Biancotto, presente in quel di Cuneo, ma distaccata dai facinorosi, ha preso le distanze dalla mobilitazione odierna: “L’antifascismo è contro ogni forma di violenza, l’Anpi oggi non partecipa perché in tante occasioni questo tipo di manifestazioni sono sfociate in atteggiamenti di aggressività”. “Anche il linguaggio non è conciliante o di mediazione - conclude la Biancotto -. L’antifascismo e l’antirazzismo sono due valori primari, ma dentro la vita democratica del paese. Ce lo hanno insegnato i partigiani che hanno combattuto per la nostra Costituzione”.

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