“La legge riconosce ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale compatibile con quelli della famiglia legittima”. Con queste parole il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, ha risposto ad un’interrogazione del consigliere comunale della Cuneo per i Beni Comuni, Nello Fierro. L’ex candidato sindaco ha interrogato l’attuale primo cittadino sulla disponibilità, in qualità di ufficiale dello Stato, a registrare di bambini figli di coppie dello stesso sesso. "Nell’ordinamento italiano non è riconosciuta la genitorialità per due persone dello stesso sesso - ha continuato Borgna-. Ci sono state negli anni alcune elaborazioni giuridiche che sono molto interessanti, non in forza di una previsione normativa italiana, ma dell’applicazione del diritto internazionale”. 

 

Il primo cittadino si è comunque dichiarato favorevole ad un perfezionamento legislativo su un provvedimento di questa tipologia. "A Torino e Roma persone dello stesso sesso hanno generato figli e Appendino e Raggi hanno ‘forzato' la norma - ha chiuso Borgna - Sono favorevole a lottare perché chi ha la facoltà di legiferare possa avere questi diritti, ma se facciamo una battaglia politica, facciamola al di fuori del ruolo istituzionale". 

 

Nello Fierro, proponente dell’interrogazione, dopo aver esplicato la sua posizione in consiglio comunale, ha ribadito oggi sui social il suo pensiero: “Il sindaco ieri sera ha detto che non si può, che il riconoscimento è contro la legge. Ha difeso più le luci in piazza che i diritti delle persone (in riferimento alla difesa dell’Illuminata da parte di Borgna n.d.r.). - ha spiegato l’esponente della Cuneo per i Beni comuni -. Oltre il dibattito su Mattarella è questo il problema delle opzioni politiche che abbiamo adesso in Italia, da una parte Salvini e 5 Stelle, dall'altra un centrosinistra che non è grado di costruire una proposta di diritti civili, sociali e ambientali adeguati alle nuove sfide. Questa è l'urgenza, costruire l'alternativa di società”.