CUNEO - Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale sarà una corsa a quattro

La lista dei piccoli comuni si presenta: "Lavoriamo per il territorio". Tra i candidati i sindaci di Villafalletto e Moretta

Giovanni Gatti, sindaco di Moretta

Redazione 29/11/2021 17:46

Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale sarà una corsa a quattro. Oltre a centrodestra, centrosinistra e Azione ci sarà anche la lista dei piccoli comuni, ribattezzata “Comuni: Identità e storia”. Il gruppo non correrà, come trapelato nei giorni scorsi, in appoggio al centrodestra, ma da indipendente: "Siamo apartitici", spiegano. I candidati, ufficializzati nel fine settimana, sono Giovanni Gatti, sindaco di Moretta; Daniela Costamagna, sindaco di Vottignasco; Katia Nicoletta Disderi, assessora a Revello; Francesca Reitano, consigliera comunale di Cardè; Maurizio Rignon, vicesindaco di Castelmagno e Giuseppe Sarcinelli, sindaco di Villafalletto.
 
Si vota il 18 dicembre. La consultazione non coinvolge direttamente il presidente Federico Borgna, in scadenza nel 2022, quando terminerà il mandato da primo cittadino di Cuneo. Ma, chiamando al voto circa 2.800 sindaci, assessori e consiglieri eletti nei 247 Comuni, ha una valenza politica.
 
“Siamo Sindaci e amministratori che amano e lavorano per il proprio territorio cercando di sviluppare attraverso l’Associazionismo tra Comuni, dei progetti strategici di sviluppo delle piccole, medie e grandi realtà territoriali - si presentano gli amministratori in una nota -. Per noi innanzitutto conta il rapporto sincero con il cittadino, l’uomo comune che si presenta presso il Municipio e ha bisogno di essere ascoltato”. “Sono queste le richieste che noi vorremmo portare nel Consiglio Provinciale, richieste e progetti concreti dove l’Associazionismo diventa forza per costruire e non unione forzata imposta dall’alto - continuano -. Siamo aperti a tutte le realtà della Provincia a tutte le collaborazioni che ci verranno presentate. Vogliamo salvaguardare la desertificazione sociale e commerciale ormai in atto delle Terre di Mezzo, della montagna, delle zone territorialmente marginali e tentare di affrontare insieme i tanti problemi irrisolti delle periferie e delle città. Vorremmo veramente costruire un sistema di interscambio tra il mondo rurale-periferico e la città con una visione non solo prettamente provinciale ma aperta ai grandi progetti inter-regionali e sovranazionali. Vorremmo far si che la nostra Provincia esca dall’isolamento ormai cronico di questo “ cul de sac “ geografico venutosi a creare forse proprio per la nostra mancanza di apertura di visione europea così tanto declamata a parole ma mai attuata nei fatti”. 

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