CUNEO - Amministrative, un appello ai candidati di Cuneo: "Non fate promesse che non potete mantenere"

La lettera aperta di un nostro lettore: "Siate pragmatici, usate bene le risorse che avrete a disposizione"

Redazione 23/05/2022 15:40

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Cari candidati sindaci di Cuneo, in questo periodo elettorale vi sono promesse mirabolanti, di ogni genere, come se il 12 giugno fosse il giorno di Natale e non invece quello dell’esercizio democratico più importante, ovvero il voto, che deve essere non solo ponderato ma anche temperato rispetto alle facili promesse che poi finiscono per prendere la strada del mare, ovvero quella dei marinai.
 
L’errore, che è sì un vizio congenito della politica ma negli ultimi venti anni diventato molto più forte, anche a causa di un eccessivo uso dei social networks, è quello di pensare che la politica abbia la capacità taumaturgica di risolvere davvero tutti i problemi del cittadino medio, dal caro bollette alle tasse, dalla sicurezza alle strade. Purtroppo, la verità è che chiunque sarà eletto sindaco (o sindaca) a Cuneo non avrà la podestà legislativa, cosa che compete al Parlamento o alla Regione, né potrà mettere l’ultima parola su argomenti come la sanità o la scuola o le infrastrutture, perché le pianificazioni spettano per legge ad altri enti e il comune non potrà sostituirsi ad essi. Alla città non serve un sindaco che faccia come Babbo Natale o un simpaticone da aperitivi, serve una persona che abbia grande capacità programmatica e una qualità molto sottovalutata ma che è indispensabile, il pragmatismo.
 
Viviamo in una nuova era, che segnerà anche la città per i prossimi anni, e dove non ci si potrà più permettere di dire no per partito preso o tergiversare quando si hanno le opportunità e per questo, da imprenditore e cittadino che è affezionato, comunque vada, a questa città, chiedo solo tre cose al futuro sindaco o sindaca che governerà il capoluogo: sia pragmatico, non faccia promesse che sa di non poter mantenere e usi bene le risorse che avrà a disposizione.
 
Lorenzo Pallavicini

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