CUNEO - Autostrada Asti-Cuneo, Balocco: 'Rischio di una dilazione infinita dei tempi'

'Paradossale che il ministro riceva esponenti locali del suo partito e non il presidente della Regione', tuona l'assessore Regionale ai Trasporti

25/07/2018 16:11

Nuova presa di posizione dell’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, sulle procedure per il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo.
 
Innanzitutto, rileva che “la confusione e le dichiarazioni contraddittorie che caratterizzano l’attività di Governo e della stessa struttura del Ministero dei Trasporti implicherebbero la necessità che il ministro Toninelli convocasse immediatamente il presidente Chiamparino, che aveva già richiesto, senza ottenere risposta, l’incontro oltre un mese fa. E’ paradossale che lo stesso ministro riceva esponenti locali del suo partito ma non il presidente della Regione, dimostrando così una strana concezione dei rapporti istituzionali”.
 
Poi Balocco mette in chiaro che “qualsiasi ipotesi alternativa che metta in discussione l'impianto approvato dalla Commissione europea, ovvero completamento della Asti-Cuneo in cambio della proroga di quattro anni sulla Torino-Milano, rappresenta un passo indietro. Un'eventuale declassamento dell'autostrada a strada a scorrimento veloce comporterebbe la necessità da parte dello Stato di reperire le risorse necessarie alla sua realizzazione e fornirebbe al gruppo Gavio elementi per la richiesta di penali e risarcimenti. Allo stesso modo, insistere sull’apertura del contenzioso per ottenere il completamento come obbligo contrattuale previsto nella concessione (strada invocata per anni, ma che non ha mai portato a nessun risultato) porterebbe ad una dilazione infinita dei tempi con il rischio di vedere il Governo stesso soccombere".
 
L'assessore prosegue ricordando che "con un intenso lavoro guidato dal presidente Chiamparino si era arrivati ad una soluzione che consentiva in tempi rapidi di ottenere il completamento dell’autostrada senza gravare sui conti pubblici, e quindi sui contribuenti, e senza implicare aumenti tariffari nei pedaggi. I lavori avrebbero potuto partire immediatamente in quanto il tratto Roddi-Diga Enel del lotto 2.6 è già cantierabile, in attesa che si completi la fase di riprogettazione del nuovo tracciato. Inoltre, lo schema approvato dalla Commissione Europea, che prevede un impianto complessivo sulle concessioni autostradali in Piemonte che consentirebbe l’allineamento delle scadenze in prospettiva della realizzazione nel 2030 di una gara unica nel 2030 che accorpi la rete piemontese con evidenti vantaggi per la collettività, sarebbe evidentemente messo in discussione da un’azione di Governo contraria”.
 
“In assenza di un chiarimento definitivo ed ufficiale del ministro - conclude Balocco - ogni altra iniziativa, specie se di parte, rischia di creare ulteriore confusione”.


c.s.

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