CUNEO - Ballottaggio Cuneo, la missione ai limiti dell’impossibile di Civallero: deve recuperare 27 punti percentuali

Al secondo turno la Manassero è la grande favorita e può contare sull’elettorato della Toselli, a lei affine. Intanto Boselli e Lauria…

Franco Civallero (foto Jean Yves Peaudeau)

Samuele Mattio 16/06/2022 19:46

Per chi ha visto i vari capitoli della saga di Mission Impossible è difficile immaginare il pacioso Franco Civallero nei panni di Ethan Hunt, lo spericolato personaggio a cui l’attore statunitense Tom Cruise ha prestato il volto per diverse pellicole. Eppure il ballottaggio che vedrà contrapposti il candidato del centrodestra e la vicesindaco uscente Patrizia Manassero non può essere definito in altro modo: una missione ai limiti dell’impossibile. L’obiettivo è per entrambi diventare sindaco di Cuneo, ma i punti di partenza sono molto diversi.
 
Patrizia Manassero è la grande favorita, avendo collezionato al primo turno il 46,99% delle preferenze (il 49,99% sulle liste n.d.r.), mentre Civallero si trova a rincorrere dal suo 19,93%, (19,04% sulle liste). In termini assoluti significa che la candidata del “centro-centrosinistra” ha raccolto 11.094 voti contro i 4.704 di Civallero. Ipotizzando, per assurdo, che gli elettori che hanno scelto altri candidati non si presentassero alle urne il 26 giugno, il rapporto sarebbe 70% al 30%.
Come se non bastasse, un altro grande vantaggio per l’ex senatrice è dato dall’ottima performance della candidata a sindaco Luciana Toselli, che ha collezionato 3.873 voti (in percentuale il 16,41%). Il suo elettorato è inquadrabile nell’area di centrosinistra e, almeno in linea teorica, difficilmente barrerà il nome di Civallero sulla scheda. L’esponente di Cuneo per i Beni Comuni non ha motivi pratici per sostenere l’uno o l’altro candidato (in ogni caso farà quattro consiglieri comunali), ma nonostante la sostanziale diversità dei programmi ha affinità ideologica con la Manassero, come ha dichiarato di recente lei stessa. Ufficialmente la coalizione “benicomunista” lascerà libertà di scelta ai suoi simpatizzanti, che a differenza di altri si sono sempre dimostrati affezionati alla partecipazione civica. Un piccolo lago in cui Patrizia Manassero può andare a pescare è quello dei 369 elettori che hanno scelto il Movimento Cinque Stelle. Pochi, certo, ma tutto fa brodo. Al momento Silvia Cina non ha ancora reso nota la sua posizione il merito.
 
A questo punto Civallero parrebbe spacciato, ma sarebbe quantomeno avventato non ipotizzare gli scenari che porterebbero il centrodestra a espugnare palazzo civico, per la prima volta nella storia di Cuneo. Innanzitutto, per lui si tratta di convincere due (oramai ex) candidati sindaco, Giancarlo Boselli e Beppe Lauria, a dargli lo sprint per la rincorsa.
 
Il leader di Indipendenti ha annunciato una conferenza stampa per domani mattina, venerdì 17 giugno. Nella sede elettorale di via Meucci Boselli renderà nota la sua posizione alle oltre 1.800 persone (7,74%) che l’avrebbero voluto alla guida della città. Non è da escludere che l’ex vicesindaco di Alberto Valmaggia, che per il momento si schermisce dietro un “no comment”, annunci l’appoggio a Civallero, ma a quanto si apprende da fonti vicine a quest’ultimo le trattative sarebbero ancora in corso.
 
Un altro avvicinabile è Beppe Lauria. Il candidato che ha incarnato la protesta ha in dote un pacchetto da 1592 voti (6,74%), ma da oltre dieci anni è su posizioni alternative ai suoi vecchi compagni di coalizione (ex Alleanza Nazionale e Pdl, è stato assessore provinciale nella giunta di Gianna Gancia). Il contatto telefonico tra Civallero e il battitore libero della politica cuneese c’è stato, ma quest’ultimo ha preso tempo per confrontarsi con i referenti delle liste che l’hanno appoggiato al primo turno. Non serve avere grande facilità di calcolo - è sufficiente aver frequentato le scuole elementari - per capire che se i voti di Civallero, Boselli e Lauria insieme non arrivano a quelli della Manassero.
 
Qual è dunque l’unica speranza di Civallero? Dopo aver convinto i due ‘civici’, per aumentare le proprie chances, potrebbe tentare di convincere coloro che al primo turno sono rimasti a casa. Gli astenuti sono stati il primo partito, con oltre il 45%. Hanno votato il 4,18% in meno che nel 2017.
 
Se cambiasse la base elettorale e il centrodestra riuscisse a riportare parte dei 20.874 possibili votanti - a Cuneo gli aventi diritto sono 45.892 - che sono rimasti a casa (o dove meglio ritenevano), le carte in tavola potrebbero cambiare. Qualcosa - poca roba a dire il vero - si potrebbe muovere sui 654 che hanno annullato la scheda (facciamo finta che tutti abbiano capito alla perfezione i meccanismi del voto disgiunto e della doppia preferenza) e sui 755 che non hanno tracciato alcun segno. Un’altra possibilità è che la base degli elettori possa scendere ancora, ma in questo caso la tradizione favorirebbe, ancora una volta, la candidata del centrosinistra. Come finirà non è dato saperlo, ma che ci sia un favorito (anzi, una favorita) è una certezza.

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