CUNEO - Balocco: 'Chissà chi, tra me e Costa, difenderà il Governo Gentiloni'

L'assessore regionale non voleva correre alle politiche, ma ora che è partito non sembra voler frenare la sua rincorsa all'ex ministro monregalese

Samuele Mattio 07/02/2018 12:38

La voce che girava e gira con insistenza è che Francesco Balocco, assessore regionale ai Trasporti, di candidarsi alle politiche non ne avesse alcuna voglia, vuoi perché l'ex sindaco di Fossano sta bene a Torino, vuoi perché la battaglia per vincere il collegio uninominale Mondovì-Fossano-Alba della Camera è una mission impossible (per il cdx c'è l'ex ministro Costa).
Ieri, alla conferenza stampa di presentazione dei candidati del Partito Democratico, Balocco ha confermato (tra le righe) che la sua disponibilità a candidarsi è stata 'spintanea'. L'ex assessore ai Lavori Pubblici di Fossano ha raccontato che a chiedergli di candidarsi sono stati: la segreteria provinciale, i comuni di Alba, Bra Fossano, etcetera. Tutti tranne lui. Insomma che fino a qualche settimana fa Balocco non volesse saperne di 'scendere in campo' è piuttosto evidente, mentre quel che non è ancora chiaro a tutti è che una volta messi gli scarpini da gioco, il fossanese ha voluto la maglia numero dieci e la fascia da capitano. 
 
Mentre Gribaudo e Taricco usavano 'toni istituzionali' spiegando quanto fatto nei cinque anni di Governi targati Pd, Balocco si lanciava all'attacco come un vero centravanti: “Ho chiesto un confronto pubblico con Costa, sto aspettando una risposta. Sarà curioso vedere se sarò io ad attaccare il governo Gentiloni e lui a difenderlo, visto che ne faceva parte fino a poco tempo fa”. Il tema su cui punterà Balocco è molto chiaro. Costa è stato ministro di Renzi prima e di Gentiloni poi, uscendo dall'esecutivo solamente a luglio dello scorso anno. L'uomo di Chiamparino vuole far passare il cattolico-liberale Costa come un 'trasformista' e punterà forte su questo tema. 
 
Frizzante e diretto, Balocco non è stato banale: “In questo momento il Partito Democratico sta patendo l'equazione Pd uguale Renzi, ma io non sono un renziano della prima ora, neanche della seconda, forse lo sono  della terza. Lui ha pagato il voler cambiare le cose, e se vuoi farlo devi toccare i poteri forti”. Sull'immigrazione: “Su questo Crosetto ha fatto una cosa seria: è stato zitto. Il tema centrale non è l'immigrazione, ma lo spostamento di popoli”. Insomma se è vero che Balocco era restio a correre, è altrettanto vero che una volta partito non sembra volersi fermare. La rincorsa (a Costa) è appena all'inizio.

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