CUNEO - Beppe Lauria alla guida del movimento Indipendenza! in Piemonte: “Sei mesi per fare un miracolo”

La rete dei sovranisti di Alemanno si struttura in vista di regionali ed europee. Il consigliere cuneese si mette in gioco: “Il candidato presidente? Potrei essere io”

Andrea Cascioli 11/12/2023 14:53

Il partito, fondato a Roma lo scorso 25 novembre, si chiama Indipendenza!. E a guidarlo in Piemonte e valle d’Aosta c’è uno che le credenziali di “indipendente” se le era guadagnate già da tempi non sospetti: Beppe Lauria, consigliere comunale a Cuneo con la sua lista civica, ex assessore provinciale in Alleanza Nazionale e portabandiera della destra sociale in provincia da un trentennio.
 
Il segretario nazionale di Indipendenza!, Gianni Alemanno, lo aveva già chiamato a far parte del comitato di presidenza. Ora assumerà l’incarico di coordinatore per il Piemonte e la Valle d’Aosta, nonché quello nazionale di responsabile agli enti locali e all’ufficio elettorale. Una nomina che ufficializza l’intenzione del neonato movimento politico di scendere in campo alla prossima tornata elettorale.
 
“È una sfida contro il tempo ma soprattutto contro la scarsa attenzione degli organi di informazione” sottolinea il neocoordinatore, conscio di avere davanti un’ardua sfida: alle regionali lo sbarramento è al 3%, sale al 4% per le europee. “Abbiamo sei mesi davanti per fare un miracolo” è la sintesi: “Ma il sentore è positivo. Dipenderà se saremo capaci di convincere chi oggi non va a votare, riguardo alla bontà di un’operazione che è assolutamente nuova e nasce su posizioni trasversali, anche per il tramite di chi negli ultimi anni è stato in piazza contro il greenpass”.
 
Da queste parole si capisce che l’ambizione è più ampia rispetto all’“obiettivo minimo” di logorare da destra Fratelli d’Italia - operazione in cui, peraltro, sembrano lanciati anche gli alleati della Lega. I temi? Una politica più indipendente dalla Nato e dall’Ue sui grandi dossier internazionali (Ucraina e Palestina in primis), lotta alla burocrazia europea e “la difesa dei diritti della persona sancita dalla Costituzione”. Un programma che in effetti potrebbe non dispiacere anche a un buon numero di transfughi della sinistra.
 
In Piemonte Indipendenza! certifica di aver superato i 330 iscritti, con 25 comitati territoriali e una struttura già operativa. Al fianco di Lauria ci sono il vicesegretario regionale e segretario provinciale di Torino, Claudio Berrino, il segretario cittadino di Torino, Enrico Forzese, il segretario di Giaveno, Val Sangone e Pinerolese, Patrizio Sgarra, il segretario provinciale di Alessandria Fabio Boveri e il vice Daniele Carbone, il segretario provinciale del VCO, Luigi Songa, già vicepresidente dell’ATC Piemonte Nord, il segretario provinciale di Asti, Francesco Li Causi, Sergio Fuschi, componente del direttivo provinciale di Cuneo.
 
E i candidati? “È tutto in itinere, - spiega Lauria - c’è anche la questione delle quote rosa: la cosa buffa è che tutti invocano il maggior coinvolgimento delle donne in politica e poi non le trovi. Ma risolveremo anche questo, la scommessa è importante”. C’è anche da decidere chi sfiderà Cirio come candidato presidente: “Dipenderà da tante cose, in primis le alleanze che saremo in grado di costruire”. Ma non è escluso che a correre in quella gara sia proprio lui, che l’accesso a palazzo Lascaris - da candidato consigliere - lo aveva mancato di poco in due occasioni, ai tempi di An. Sarebbe un autentico primato, per la Granda, se anche Chiara Gribaudo dovesse candidarsi sotto le insegne del Pd o di un ancora ipotetico “campo largo”: la provincia avrebbe addirittura tre candidati alla guida della Regione.
 
L’idea di accasarsi nell’attuale coalizione di maggioranza, allargata ai centristi di Azione, sembra impraticabile: “Cercheremo di costruire un’alleanza ampia che vada al di là di chi oggi fa finta di litigare, centrodestra e centrosinistra”. I sovranisti sembrano orientati a ballare da soli, come del resto ha sempre fatto il loro leader locale: “Credo nessuno mi possa negare la capacità di dire le cose con coerenza. È vero che non sono ‘giovane’, ma ricordo che quando ero in maggioranza in Provincia votai contro la piattaforma logistica a Trinità, così come mi opposi alla vendita della Prefettura. E a Raffaele Costa, allora presidente, avevo domandato di fare pressioni sul governo riguardo al costo dei pedaggi della Asti-Cuneo”.
 
Il primo nemico da battere, comune a tutti i contendenti, si chiama astensione. Poi c’è la disparità di mezzi: “Ci sono persone che metteranno in campo ingenti risorse, che noi non abbiamo” ammette Lauria. Una sfida tra Davide e Golia, insomma. Ma lui può dire di esserci abituato.

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