Era stato l’obiettivo non nascosto di Paolo Bongioanni fin dall’ingresso nella giunta regionale, ma nel giro di valzer delle deleghe aveva dovuto rinunciare - seppur a malincuore - a Turismo e Sport. Ora per il Kaimano - com’è soprannominato il campione di preferenze cuneese di Fratelli d’Italia - il bersaglio è a portata di mano. Il presidente Cirio si appresta infatti a degradare l’assessore Marina Chiarelli, novarese, anche lei di Fratelli d’Italia. A pesare nei suoi confronti è lo scandalo legato a un finanziamento che aveva ricevuto in campagna elettorale da una cooperativa lombarda. Un contributo di scarsa entità, versato però da una società che aveva ottenuto un affidamento per la gestione di una piscina comunale a Novara, la città di cui l’avvocato Chiarelli era vicesindaco prima di entrare in giunta regionale con oltre 6.700 preferenze. Il “caso”, finito in Corte d’Appello oltre che in Consiglio regionale, ha creato forti imbarazzi nel partito della fiamma, tanto più che si violava una norma sui finanziamenti voluta e sottoscritta da Giorgia Meloni. Chiarelli, scaricata anche dal potente senatore Gaetano Nastri (suo protettore politico), ha provato a tenere il punto fino alla fine e a “salvare” almeno la delega al Turismo, senza riuscirci. Resterà in giunta con la sola responsabilità delle politiche culturali, ambito nel quale finora non ha brillato e si è trovata surrogata, a detta degli osservatori, da un altro attivissimo “fratello”, il torinese Maurizio Marrone. Chi può sorridere, come detto, è l’assessore Bongioanni, ex atleta e poi direttore generale dell’Atl cuneese per un ventennio, prossimo ad aggiungere le due deleghe più congeniali a un ampio carnet che lo vede già impegnato sui fronti del Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina.