CUNEO - Chi sarà il prossimo sindaco di Cuneo? Bongioanni si sfila: "Il mio impegno in Regione troppo gravoso, ma..."

Nel centrodestra Salvini e Meloni pressano i maggiorenti locali per sapere i nomi dei candidati entro fine ottobre (si vota nella primavera 2022). Sull'altipiano l'obiettivo è pescare nelle liste civiche dell'attuale maggioranza e tornare ai due poli

Paolo Bongioanni

Samuele Mattio 19/10/2021 10:44

“Ringrazio il dottore, rifiuto e vado avanti”. La frase divenuta celebre grazie al programma Rai ‘Affari tuoi’ calza a pennello per descrivere la situazione di Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, a proposito della ventilata candidatura a sindaco di Cuneo. In questo caso il “dottore” non stava dall’altra parte della cornetta di Flavio Insinna e degli altri conduttori, ma tra gli alleati del centrodestra (vedi Forza Italia e Lega). In risposta alla loro richiesta di battagliare alle amministrative, che si terranno la prossima primavera nel capoluogo della Granda, l’ex direttore dell’Atl del Cuneese aveva garantito che avrebbe sciolto le riserve entro l’autunno. Così ha fatto: “Ringrazio chi ha voluto proporre il mio nome, ma in questo momento ritengo che il mio ruolo di capogruppo in Regione sia un impegno gravoso e importante, che devo portare avanti con serietà”. 
 
Per rimanere in ambito ludico, se per azzeccare il nome del candidato sindaco del centrodestra giocassimo a ‘Indovina chi’, dovremmo abbassare la casella di Paolo - o ‘Paul’, per restare fedeli al gioco in scatola della Hasbro. Ne restano in piedi molte altre, ma il ‘Kaimano’ - come veniva soprannominato in gioventù sui ring di kick boxing e pugilato - non scopre il fianco: “Al momento non abbiamo un nome, ma stiamo intensificando i contatti con persone che hanno un patrimonio elettorale notevole”. 
 
L’obiettivo è riuscire ad aggiungere ai tradizionali tre simboli (Fratelli d’italia, Lega e Forza Italia) una serie di liste civiche che possano portare un valore aggiunto: “Cerchiamo di realizzare una proposta credibile per chi condivide i valori del centrodestra. Pescheremo sia tra coloro che hanno un’esperienza amministrativa importante, sia tra quelli interessati a farla, in ogni caso lavoriamo per arrivare a una coalizione più ampia possibile”.  A buon intenditor poche parole. Se nel bacino del centrosinistra il giovane Pietro Carluzzo continua a spingere su una ‘nuova’ coalizione - giusto ieri ha plaudito via Twitter al successo torinese di Stefano Lo Russo con il commento “Il centro-sinistra torna a vincere: non perdiamo l’occasione” - dall’altra parte non stanno a guardare. Anzi. 
 
Bongioanni e i suoi hanno capito che una chiave per provare a vincere le elezioni passa per il ritorno ai due poli. Recuperando quegli elementi di centrodestra che oggi fanno parte della Große Koalition di Federico Borgna e formando due o tre liste civiche forti, la strada per la conquista di Palazzo Civico potrebbe farsi sì ardua, ma non proibitiva come appare oggi. In uno scenario fluido e in continua evoluzione l’ex Casa delle Libertà potrebbe accogliere nelle sue stanze elementi di Crescere Insieme, ma anche e soprattutto il nucleo di Centro per Cuneo, che non ha mai nascosto le sue radici. 
 
Su queste basi la scelta del nome potrebbe essere rinviata di qualche mese, ma le segreterie nazionali fremono. Dopo la batosta dei ballottaggi (il centrodestra ha salvato la sola Trieste) Giorgia Meloni e Matteo Salvini non vogliono ripetere gli errori fatti in questa tornata, con candidati scelti all’ultimo e spesso non rivelatisi all’altezza del compito. Il caso di Paolo Damilano a Torino, che da favorito ha atteso l’annunciata vittoria in pantofole per poi arrivare a una sonora sconfitta, è abbastanza esemplificativo. Il diktat dei due leader sovranisti ai maggiorenti locali è stato categorico: “Fuori i nomi dei candidati nelle città dove si andrà al ballottaggio - quelle sopra i 15 mila abitanti, n.d.r. - entro il 30 ottobre”. Ma difficilmente il centrodestra riuscirà a dare un nome per Cuneo entro quella data, poiché attende gli sviluppi interni all’attuale maggioranza. Ampliando lo sguardo alla Granda - nella primavera 2022 si voterà in tre delle “sette sorelle” - la situazione pare decisamente più avviata a Mondovì. “Abbiamo individuato una terna di nomi della società civile, legati al centrodestra, su cui ci stiamo confrontando con le liste cittadine e i partiti” spiega Bongioanni riferendosi al quadro politico all’ombra del Belvedere: “In ogni caso - aggiunge - abbiamo già iniziato a lavorare sul programma”. Anche a Savigliano, altra città che andrà al voto nella prossima primavera, il centrodestra sta accelerando in queste ore.
 
Nonostante nei ballottaggi del fine settimana il suo schieramento non abbia brillato, Bongioanni è fiducioso per i prossimi appuntamenti con le urne: “Sono molte le persone che si stanno avvicinando al nostro partito, le amministrative non sono specchio della tendenza nazionale”. La considerazione finale resta sospesa a metà tra Cuneo e il resto del Paese: “Quello che emerge è che i 5 Stelle sono destinati al declino, nelle prossime elezioni il loro ruolo sarà marginale e anche le esperienze civiche tendono ad aggregarsi a una parte o all’altra. Vedo un ritorno del bipolarismo”. Sarà così anche sotto la Torre Civica? La partita è aperta.

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