CUNEO - Chiapello: 'Tornare indietro sulla Tav sarebbe una follia'

Approvato in Consiglio regionale un odg 'Si Tav' presentato dalla cuneese con il sostegno di Lega, Forza Italia e Partito Democratico

05/06/2018 16:18

Via libera di Palazzo Lascaris all’ordine del giorno presentato dalla consigliera dei Moderati Maria Carla Chiapello, con il sostegno della Lega, di Forza Italia e del Pd, per chiedere alla Regione di tenere alta l’attenzione sulla Tav, rimessa in discussione dal programma di Governo Lega-M5S. “Il Piemonte non può diventare la regione delle incompiute, penso già soltanto a opere come il Tenda e la Cuneo-Asti ferme da toppo tempo. Per questo noi Moderati accogliamo con grande soddisfazione le parole forti con cui il presidente Chiamparino («Per bloccarla dovranno passare sul mio corpo»), ha sottolineato l’intenzione della Giunta di opporsi fermamente a qualsiasi ripensamento” dichiara Chiapello.
 
L’ordine del giorno, che ribadisce con forza l’importanza strategica dell’opera dal punto di vista infrastrutturale, economica, ambientale e occupazionale, è stato approvato con 27 voti favorevoli, 8 contrari e un non votante. “Per quanto riguarda i benefici ambientali – spiega la consigliera – si ricordi che con il trasferimento delle merci da gomma a rotaia si avranno meno tir su strada e di conseguenza minori emissioni inquinanti”.
 
E poi c’è tutta la questione relativa ai costi che la rinuncia comporterebbe. “Tornare indietro sarebbe una follia – incalza Chiapello –. Gli accordi internazionali vanno rispettati per questioni di credibilità e non solo. I lavori già hanno preso il via e in caso di stop per l’Italia ci sarebbero le penali da pagare e 2 miliardi di euro da restituire alla Francia”. La consigliera ci tiene inoltre a porre l’accento sull’aspetto occupazionale: “Vogliamo forse mandare a casa i 2mila lavoratori già impegnati nella realizzazione e gli altri 4mila coinvolti nei cantieri? E rinunciare agli altri posti di lavoro previsti in futuro?”.
 
Insomma, secondo la consigliera dei Moderati, mandare in soffitta la Tav significherebbe penalizzare duramente il Piemonte e i piemontesi. “Chi è No Tav è anche Sì Tir, non esattamente amico dell’ambiente e della nostra regione” conclude Chiapello.


c.s.

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