CUNEO - Cirio rompe gli indugi: “Pronto a ricandidarmi, il Piemonte resta la priorità”

Il presidente della Regione allontana le sirene europee e apre al secondo mandato: “In questi quattro anni abbiamo lavorato per superare gli ostacoli”

Redazione 11/06/2023 14:07

“Dopo un calvario durato due anni e mezzo a causa della pandemia sono finalmente libero di realizzare e immaginare il futuro della mia terra oltre l’emergenza sanitaria. Sono entrato in politica non per servire un partito ma per servire la mia terra, prima in Comune, poi in Regione e al parlamento Europeo”. Così in una intervista alla Stampa il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
 
“Difendere e far crescere la mia terra è la mia priorità - afferma ancora - e da questo punto di vista credo di essere utile alla mia terra. Per questo con molta serenità ho dato la mia disponibilità al mio partito, alla coalizione ma anche al mio governo per continuare a fare quello che faccio, e che mi rende orgoglioso perché non c'è niente di più bello che occuparsi della propria terra. Ho dato la mia disponibilità a fare quel che è necessario. Ma anche in questo caso il Piemonte resta la priorità”.
 
È il segnale dopo mesi di attesa, durante i quali l’eventuale ricandidatura del governatore era rimasta in bilico. Non tanto perché la coalizione che lo sostiene rivendicasse discontinuità - per quanto il tema dell’assenza di presidenti di regione afferenti a Fratelli d’Italia nel Nord sia sul tavolo - quanto perché il diretto interessato nicchiava. In cima ai suoi progetti, si è detto più volte, c’era la nomina a commissario europeo che il governo Meloni dovrà esprimere il prossimo anno. Un incarico per cui il forzista “langhet” si troverebbe ad affrontare comunque un’accesa concorrenza: solo negli ultimi mesi sono circolati i nomi di Crosetto, Fitto e Cingolani.
 
“In questi 4 anni - continua Cirio, rivendicando l’azione di governo regionale - abbiamo lavorato per superare ostacoli, mettere in sicurezza procedure e modalità di esecuzioni sbagliate che avrebbero potuto mettere in discussione i progetti. Così siamo arrivati a completare il grattacielo e la nomina del commissario permetterà di mettere in sicurezza, anche da un punto di vista di certezze economiche, il Parco della Salute di Torino e il Metro 2. E poi abbiamo sbloccato altre infrastrutture. Senza dimenticare la Pedemontana: era bloccata, l'abbiamo fatta ripartire”. Opera simbolo del mandato “la riqualificazione della reggia di Stupinigi. Il modello è Venaria, come mi ha insegnato Enzo Ghigo. È pronto un piano di rilancio in vista del 2029, in occasione del 300° anniversario”.

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