CUNEO - Cuneo, i risultati delle sezioni “scagionano” i centristi: il voto anti-Manassero è rimasto una chimera

L'analisi del voto al primo turno. Se si fosse votato solamente sull’altipiano la Toselli sarebbe andata al ballottaggio con il 21,78%, ma le frazioni l’hanno affossata

Patrizia Manassero (foto Jean Yves Peaudeau)

Redazione 23/06/2022 14:45

Articolo pubblicato sul settimanale cartaceo numero 14 di Cuneodice.it, in edicola giovedì 23 giugno.
 
A più di una settimana dal primo turno delle elezioni amministrative di Cuneo, in attesa del ballottaggio tra Patrizia Manassero e Franco Civallero, è tempo di effettuare un’analisi più approfondita delle dinamiche che hanno portato al risultato finale, oramai arcinoto per i nostri lettori. Per i meno attenti riportiamo, a mo’ di promemoria, le percentuali finali: Patrizia Manassero 46,99%, Franco Civallero 19,43%, Luciana Toselli 16,41%, Giancarlo Boselli 7,74%, Beppe Lauria 6,74%, Silvia Cina 1,68%, Juan Carlos Esposito 0,51%.
 
Iniziamo con un dato che non emerge a uno sguardo superficiale. Luciana Toselli è andata forte in tutte le sezioni del centro città. Considerando il solo altipiano e comprendendo le sezioni di San Rocco Castagnaretta (totale dei votanti 14.901), la candidata di Cuneo per i Beni Comuni ha raccolto 3.246 voti, pari il 21,78% dei consensi, registrando un picco del 32,16% nella sezione 20 di largo Bellino. Restando in centro il candidato del centrodestra Franco Civallero si ferma invece a 2.566 voti, per il 17,22%. Se il Comune di Cuneo non andasse oltre il Gesso e lo Stura, per la sinistra cittadina sarebbe stato un trionfo e staremmo parlando di un ballottaggio Toselli-Manassero, ma purtroppo per l’ex medico e per i suoi così non è. Sempre utilizzando il medesimo criterio, la Manassero si sarebbe fermata a 6.195 voti, il 41,57%. L’ex senatrice ha registrato un consenso molto forte nelle frazioni, tirando sull’acceleratore a San Benigno (62% dei consensi) ma anche a Confreria, Passatore e Roata Rossi. Lo stesso Civallero può dire di aver conquistato i voti per il ballottaggio da Oltregesso e Oltrestura: sotto la lente d’ingrandimento il 32,19% ottenuto dalla coalizione di centrodestra a Roata Canale. Fuori città, invece, la Toselli ha fatto fatica, registrando perfino un deludente 2,7% a San Benigno.
 
Tra chi ha fatto meglio nei seggi sull’altipiano, oltre alla consigliera uscente di Cuneo per i Beni Comuni, c’è il candidato di “Indipendenti” Giancarlo Boselli. Il suo risultato più alto nella sezione 13, all’istituto “Grandis”, dove votano i residenti del quartiere Cuneo Centro, con il 22,7%. Spicca anche un 19,34% nella sezione 10 di via Monte Zovetto, al Liceo Scientifico. Evidentemente ha pagato la campagna elettorale incentrata sul tema della sicurezza nella zona della stazione e la forte opposizione al trasferimento dell’ospedale in frazione Confreria, che ha suo dire penalizzerebbe le attività commerciali del quartiere Cuneo Centro. Il risultato più basso in termini percentuali Boselli l’ha registrato nel seggio 47 (1,62% dei consensi), sempre in frazione San Benigno.
 
Per il candidato della protesta Beppe Lauria il risultato percentuale più alto è il 12,6% nella sezione 43 di Cerialdo, mentre il suo “terzo polo” rileva il numero minore di consensi, 3,15%, nel seggio 18 di viale Angeli. Per Silvia Cina, candidata del Movimento Cinque Stelle, spicca un 4,95% nel seggio 19, anch’esso in viale Angeli. Per lei come per altri il flop più bruciante è a San Benigno, dove ha racimolato solamente 3 voti, ovvero lo 0,54%. Difficile fare un analisi del voto del candidato del Movimento 3V Juan Carlos Cid Esposito, che ha chiuso a zero voti in otto sezioni: sei dell’altipiano, oltre a Bombonina e Roata Canale. In evidenza, se così si può dire, gli otto voti raccolti a Passatore, nel seggio 39, che gli sono valsi il miglior risultato in termini percentuali: l’1,62%.
 
 
Le roccaforti delle liste
 
Quali sono le roccaforti delle singole liste? Partendo dalle formazioni della GroBe Koalition di Patrizia Manassero, emerge il dato di Centro per Cuneo (sul totale al 16%), che colleziona oltre il 45% dei consensi a San Benigno (di seguito spiegheremo i motivi), record assoluto. Ironicamente il dato peggiore per i centristi del coordinatore Beppe Delfino lo si registra nel quartiere Cuneo Centro - in questo caso, si può dire, l’assonanza non è rilevante: nel seggio 13 hanno ottenuto solo il 5,83% dei voti.
 
Il picco massimo del Partito Democratico si tocca in una sezione di Borgo San Giuseppe, la numero 37, dove il partito ha ottenuto il 37,75% dei voti. A trascinare il risultato la terza classificata nella lista dei dem, Santina Isoardi, residente nella prima frazione d’Oltregesso. La percentuale più bassa del partito retto dalla segretaria cittadina Erica Cosio si annota a San Benigno, con il 7,72%.
 
Per Crescere Insieme spicca il 34,22% dei Ronchi, trainato da Elio Beccaria. Il presidente del comitato frazionale ha raggiunto un buon numero di preferenze personali, classificandosi al secondo posto in lista, dietro alla sola Paola Olivero, assessore uscente alla Polizia Municipale. La formazione del coordinatore Marco Bertone ha invece collezionato il risultato peggiore a San Pietro del Gallo, dove ha convinto solo il 2,94% dei votanti.
 
Cuneo Solidale e Democratica registra il suo massimo nelle due sezioni di Cerialdo (23,45% nella 43 e 21,69% nella 44). Qui ha fatto man bassa di voti l’assessore uscente a Personale e Contratti Marco Vernetti, primo dei suoi per preferenze. La lista è andata forte anche a Confreria (oltre il 16% nella sezione 46), dove era presente la candidata Alessia Deninotti, quarta classificata. Il gruppo di Marco Fino appunta il risultato più sconfortante a Roata Canale, dove ha racimolato appena l’1,44% dei consensi.
 
Nella coalizione di centrodestra saltano all’occhio i risultati della Lega (6,05% totale) nelle frazioni rurali: 18,76% ai Ronchi, 16,54% a San Benigno, 15,85% a Roata Canale. Numeri da esclusione dal Consiglio comunale, invece, in centro città, dove in alcune sezioni il partito del coordinatore cittadino Simone Mauro è al di sotto del 2%. Più uniformi su tutte e 55 le sezioni i voti ottenuti da Fratelli d’Italia, che ha registrato il 6,15% di consensi totali. Le altre liste rispecchiano l’andamento dei candidati sindaco, senza particolari scossoni.
 
 
Cuneo Centro Lista Civica ha davvero invitato al voto disgiunto?
 
Alla vigilia del voto c’è stato chi ha registrato, non senza ironia, l’assenza del nome della candidata sindaco Patrizia Manassero dai santini dei candidati di Centro per Cuneo Lista Civica, ipotizzando un ricorso massiccio al voto disgiunto. L’ipotesi è stata confermata dallo spoglio delle urne? I dati dicono di no.
 
Emblematico il responso di San Benigno. Si tratta della sezione dove il candidato consigliere più votato di tutti, l’assessore all’Urbanistica uscente Luca Serale, uomo forte dei centristi, ha raccolto ben 180 voti di preferenza sui 595 ottenuti in totale. Il dato che emerge chiaramente è che il paventato voto disgiunto da parte di Centro per Cuneo non c’è stato. Anzi. Nella sezione di casa il vicesindaco in pectore ha indiscutibilmente portato acqua al mulino di Patrizia Manassero, tant’è che la candidata sindaco ha preso 345 voti sul suo nome e 350 sulle liste (tendenza in linea con il dato emerso nelle altre sezioni). Qui la vicesindaco in carica ha collezionato, anche grazie alla presenza di “mister preferenza”, percentuali di molto superiori alla media: 62,16% sul suo nome e 64,34% sulle liste. Va da sé che nella sezione San Benigno Centro per Cuneo ha spadroneggiato, con oltre il 45% dei consensi, il dato più alto di tutti i seggi del Comune. Da rilevare il fatto che in tutte le sezioni, tranne a San Pietro del Gallo (seggio 51), la candidata a sindaco ha preso una percentuale di voti inferiore alle liste.
 
Analizzando ulteriormente il voto, si nota che lo scostamento maggiore tra i voti alla candidata Manassero e alle liste si registra in quattro sezioni. Ben dieci punti percentuali nella 39 (Roata Canale), nove punti nella 16 (Spinetta) e nella 31 (una delle tre di San Rocco Castagnaretta) e sette nella 52 (Madonna delle Grazie). Naturalmente il “sospetto” cade sui candidati al Consiglio comunale che hanno ricevuto un maggior numero di preferenze in quei seggi. Tuttavia c’è un dato che va considerato: solitamente chi esercita il voto disgiunto sceglie di dare la preferenza a una persona di fiducia, pur avendo un altro orientamento politico. Analizzando il dato in maniera asettica si conviene che, alla fine della fiera, per l’attuale maggioranza si tratta di voti portati via alle liste che appoggiavano ad altri candidati. Tutto fa brodo, tanto più in vista del ballottaggio di domenica 26. Se chi esercitato il voto disgiunto vorrà mandare in Consiglio comunale il candidato consigliere scelto nelle liste delle Manassero, dovrà per forza barrare il nome dell’ex senatrice dem.

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