CUNEO - Cuneo, sull’assemblea antifascista volano parole di fuoco in Consiglio comunale

Lauria all’attacco: ‘Non avete avuto le balle per intervenire mentre si parlava di bastonarmi’. La replica di Pittari: ‘Non è vero’

a.c. 25/06/2019 01:19


“Vi lascio una mia fotografia sulla sedia, parlate con questa”
: è stata l’ultima battuta di Beppe Lauria nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera, prima che il vulcanico esponente della destra cuneese abbandonasse la sala, mentre il presidente del Consiglio Pittari ordinava la rimozione della gigantografia del consigliere piazzata sulla sedia da lui solitamente occupata.

E proprio Pittari si era trovato poco prima al centro degli strali più duri di Lauria, che lo ha definito “uno stupido, politicamente parlando”. Parole di fuoco arrivate in coda alla polemica che il mese scorso era scaturita dopo la convocazione dell’assemblea antifascista al CDT di Largo Barale. Nel corso della serata, a cui hanno preso parte anche il presidente del Consiglio comunale e alcuni consiglieri, qualche intervento aveva scaldato gli animi e provocato la successiva reazione del politico ex An, oggi vicino a CasaPound.

“Il presidente del Consiglio comunale ha parlato di modifiche al regolamento della Sala Preconsiliare davanti a una sala che minacciava di bastonare un rappresentante di questa assemblea” ha tuonato Lauria. Una circostanza che lo stesso Pittari si è però affrettato a negare in modo risoluto, sostenendo che la stampa avesse mal riportato alcune sue dichiarazioni. La smentita non è comunque bastata a placare le tensioni nell’aula. “Non avete avuto le balle per intervenire. - ha continuato il ‘decano’ dell’assemblea cittadina, presente in Comune fin dal 1995 - Nessuno dei presenti ha sentito la necessità di prendere le distanze da chi predica la democrazia a suon di bastonate, ma io come voi rappresento democraticamente questa città”.

Rispondendo all’interpellanza, il sindaco Federico Borgna ha esordito con una ferma condanna delle affermazioni violente: “In democrazia nessuno deve essere minacciato di bastonate per le sue opinioni”. Ma ha anche espresso la sua contrarietà alle dure parole di chi lo interrogava: “Chiedo che chi domanda solidarietà non sia attore di violenza verbale a sua volta, e quindi esprimo solidarietà al presidente del Consiglio per le intemperanze verbali gratuite del consigliere Lauria”.

Solidarietà che è giunta anche dall’opposizione di sinistra, con l’intervento di Ugo Sturlese. Il rappresentante di ‘Cuneo per i Beni Comuni’ ha colto l’occasione per punzecchiare il ‘dirimpettaio’: “In questi due anni, Beppe Lauria, ti ho visto sempre assente sulle questioni amministrative, mentre l’unico argomento che ti interessa sollevare è quello delle presunte violazioni alla tua libertà di parola”.

“Nessuno di noi pensa e ritiene che quelle siano parole legittime: se non è bastato il comunicato stampa delle associazioni ribadiamo in quest’aula che niente accomuna quelle parole a noi” ha precisato a sua volta il giovane consigliere del Partito Democratico Simone Priola, uno dei promotori del convegno antifascista. “L’esigenza da cui è nata questa assemblea è proprio la presentazione delle liste di CasaPound all’interno di questo Municipio, che certamente è legittima ma non poteva non suscitare una reazione” ha aggiunto. A questa osservazione Lauria ha replicato ironicamente: “Se è uno scandalo che entri dall’ingresso principale, la prossima volta passerò dalla finestra”.

E pensare che la seduta si era aperta sotto ben altri auspici, con il commosso ricordo del senatore Attilio Leopoldo Martino, scomparso lo scorso venerdì 21 giugno. Dopo la commemorazione ufficiale di Pittari, era toccato alla moglie Ughetta Biancotto il compito di rievocare “un periodo di battaglie e di storia” condiviso con il politico cebano, ex staffetta partigiana, parlamentare comunista per tre legislature e presidente onorario dell’Anpi provinciale: “Mi raccontava che di aver deciso di partecipare alla lotta partigiana dopo aver visto un suo compagno sedicenne ammazzato dai fascisti a Ceva”.

A queste parole avevano fatto eco i ricordi personali dei consiglieri Priola e Sturlese, ma a rendere l’onore delle armi all’avversario era stato anche Beppe Lauria, definendolo “una grande persona, al di là delle idee che ci dividevano”.

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