CUNEO - Dopo la tornata elettorale il centrosinistra perde due delle sette sorelle, ma c'è chi sta peggio

Alba e Fossano passano al centrodestra a trazione leghista. Il Movimento Cinque Stelle è fuori da tutti i grossi centri in cui si è votato

10/06/2019 15:35

Il centrodestra a trazione leghista ha trionfato a Fossano, mentre il centrosinistra ha mantenuto il timone di Bra. Si chiude con un pareggio per uno a uno il secondo turno dei ballottaggi che completa lo scenario dei risultati nelle quattro delle sette sorelle chiamate a rinnovare Sindaco e Consiglio comunale. Domenica 26 maggio, il sindaco dem Mauro Calderoni era stato rieletto a Saluzzo mentre il forzista Carlo Bo era riuscito a battere Olindo Cervella riportando la città tra le braccia del centrodestra dopo il decennio a guida Marello.  
 
A bocce ferme a sorridere è il centrodestra: se è vero che la partita sulle città sopra i 15 mila abitanti è terminata con un sostanziale pareggio (Alba e Fossano al cdx, Bra e Saluzzo al csx), va considerato che fino al 25 maggio la situazione era totalmente a pannaggio del centrosinistra che governava in tutte e quattro le città. 
 
A Fossano, il centrosinistra si è presentato alle urne spaccato e litigioso (la torta non era sufficiente per soddisfare gli appetiti di Ballario e Cortese) e al ballottaggio si è dimostrato incapace di mettere da parte i rancori maturati durante un'accesa campagna elettorale. Ne ha approfittato Dario Tallone che è riuscito ad aumentare i propri voti al secondo turno, nonostante il bacino in cui potesse pescare, almeno sulla carta, fosse limitato all'elettorato del M5S. Alla vigilia delle elezioni erano in pochi a scommettere sulla vittoria del geometra fossanese che ha ben gestito il vantaggio registrato al primo turno: la mossa di sottrarsi al confronto pubblico con Paolo Cortese si è, col senno di poi, rivelata azzeccata. Domenica 9 giugno Tallone ha collezionato 6.012 voti, contro i 5.645 di due settimane prima, maggiore ma insufficiente l'incremento della quantità voti collezionata dall'oramai ex assessore rispetto al primo turno (da 4.278 è balzato a 5.073).
 
Una situazione con alcune analogie, ma a parti invertite e meno evidente, si è registrata a Bra, dove il candidato del centrosinistra Gianni Fogliato era riuscito al primo turno a collezionare un buon margine di vantaggio su Annalisa Genta e sul 'civico' Panero. La divisione ha favorito l'uomo del Partito Democratico. L'avvocatessa braidese ha incassato solo al secondo turno il sostegno di Tripodi, mentre lo stesso Panero è restato a guardare. Fogliato ha sostanzialmente mantenuto i suoi voti passando da 7.395 a 7.521, mentre alla Genta, non è bastato convincere seicento persone in più della bontà dei suoi progetti: le schede con la X sul suo nome sono state 5.652 (contro le 5.053 del primo turno). 
 
Se il Partito Democratico e i suoi alleati civici non possono essere soddisfatti del voto nonostante la tendenza nazionale avversa c'è chi sta (molto) peggio. In provincia di Cuneo il Movimento Cinque Stelle non è mai riuscito ad attestarsi almeno sulla media delle percentuali nazionali, ma in questa tornata ha fallito quasi ovunque. L'alleanza di governo sembra aver avuto effetti deleteri per i pentastellati, che invece di radicarsi a livello locale hanno perso la rappresentanza in Consiglio Comunale a Bra, Alba e Fossano. L'obiettivo minimo di fare almeno un consigliere è fallito anche a Saluzzo, dove il partito del capo politico Luigi Di Maio si presentava per la prima volta con il candidato sindaco Piercarlo Manfredi. In politica le cose possono cambiare molto rapidamente. Ricordate quando Matteo Renzi lanciò il referendum costituzionale forte del 40% ottenuto alle europee? Sono passati solo cinque anni.

Samuele Mattio

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