CUNEO - Ecco com’è andato il dibattito tra i candidati sindaco di Cuneo

Tra gli argomenti che tengono banco il futuro della caserma Montezemolo e il nuovo ospedale. La sicurezza in corso Giolitti e dintorni è ancora un tema di scontro

Foto di Jean Yves Peaudeau
Juan Carlos Cid Esposito
Franco Civallero
Beppe Lauria
Giancarlo Boselli
Patrizia Manassero
Silvia Cina
Luciana Toselli

Andrea Cascioli 26/05/2022 19:00

Pubblichiamo in anteprima un estratto del nostro resoconto sul primo confronto tra i candidati sindaco di Cuneo, organizzato da Cuneodice.it e Nelr.it. Trovate la versione integrale sul numero del settimanale Cuneodice in edicola da oggi, giovedì 26 maggio
 
C’era grande attesa in città per il primo dibattito pubblico tra i candidati sindaco di Cuneo, organizzato da Cuneodice.it insieme a Non è la Radio (Nelr.it). Gli oltre duecento spettatori della Sala San Giovanni, gremita in ogni ordine di posto, hanno assistito a due ore di confronto appassionato ma leale. Nessun colpo sotto la cintura e un’atmosfera da tribuna politica dei vecchi tempi, anziché da pollaio televisivo dei talk show.
 
“Siamo la città con più alberi per abitanti”. Ma caserma Montezemolo e corso Marconi fanno discutere
 
Se il “bersaglio grosso” era sicuramente Borgna, chi ha dovuto rintuzzare più spesso gli attacchi degli avversari è stata la sua vice Patrizia Manassero, in veste di portabandiera della continuità. A cominciare dalle prime battute, dedicate all’ambiente. La candidata del centrosinistra ha elogiato il lavoro dell’amministrazione in carica sul tema dell’acqua pubblica e snocciolato alcuni dati: “Il 21% di crescita delle piste ciclabili sul territorio, il 60% di risparmi sull’energia elettrica con il prossimo rinnovo di tutti gli impianti di illuminazione pubblica. Siamo la città che ha più alberi sulle aree pubbliche, una media di 190 alberi per ogni 100 abitanti”. Dalla vicesindaco anche una menzione alla neonata Casa della Biodiversità nel chiosco di viale Angeli e al Parco Parri di prossima inaugurazione “con oltre 500 alberi piantati”.
 
A proposito di alberi, da Luciana Toselli della coalizione dei Beni Comuni arriva un altolà sul futuro della caserma Montezemolo: “Nell’ex caserma vogliamo mantenere il bosco storico, affinché non venga ridotto da una cementificazione cui potrebbe dare adito l’uso del locale per feste ed esibizioni”. Beppe Lauria attacca invece sugli abbattimenti di piante decisi per il restyling di corso Marconi.
 
Quanto alle iniziative prioritarie, l’esponente della coalizione di centrodestra Franco Civallero si concentra sulla necessità di contrastare lo spreco idrico, attraverso i fondi europei per potenziare la rete: “Negli ultimi mesi abbiamo vissuto il terrore di dover razionare l’acqua. Lo sviluppo sostenibile sarà prioritario nella nostra agenda”. Silvia Cina del Movimento 5 Stelle punta sulle comunità energetiche rinnovabili, un progetto che i pentastellati hanno promosso anche in Consiglio comunale: “Si tratta di associazioni tra cittadini, dove l’energia prodotta può essere condivisa e autoconsumata. La prima è sorta circa un anno fa a Magliano Alpi, un mese dopo a Pinerolo è nato il primo condominio di autoconsumo in Italia: ha il 90% di energia autoprodotta”. In aggiunta a questo, spiega, “vogliamo rinnovare il parco veicoli del trasporto pubblico locale, passare alla tariffazione puntuale dei rifiuti e approvare il regolamento del verde”. Juan Carlos Cid Esposito della lista 3V invita a un cambiamento culturale: “Stop alla cementificazione, contrasto alla privatizzazione dell’acqua e all’inquinamento elettromagnetico. L’utilizzo delle rinnovabili può creare posti di lavoro ma dev’essere democratizzato”.
 
Nuovo ospedale, i candidati divisi tra favorevoli e contrari: “Attenti, i medici stanno andando via”
 
Molto vivace il dibattito sulla sanità, dove tiene banco la polemica riguardo al nuovo ospedale di Cuneo. “Non ha scelto il Consiglio comunale dove farlo, è stata la ratifica di una decisione presa da un’associazione privata, di cui fa parte anche il sindaco” puntualizza Lauria, riferendosi all’attività della Fondazione Amici dell’Ospedale: “Non si può prescindere da una richiesta alla cittadinanza sulla futura ubicazione” ha aggiunto, aprendo all’ipotesi del referendum. Resta comunque prioritario, a suo giudizio, il contrasto al depauperamento delle attuali strutture: “Alcuni medici stanno andando via da Cuneo, verso Verduno e addirittura Mondovì”. Chi rimane contrario “senza se e senza ma” all’opzione Confreria è Giancarlo Boselli: “L’idea di togliere l’ospedale dall’altipiano è assurda, si privano due quartieri della principale azienda cittadina. Se sarò eletto, il mio primo atto sarà una nuova deliberazione per bloccare il progetto”.
 
Toselli invita ad evitare un approccio “ospedalocentrico” alla questione sanitaria: “L’ospedale può continuare a stare dov’è, non è mai stato fatto un vero piano di fattibilità. A Cuneo manca invece un ospedale di comunità che dovrebbe racchiudere i poliambulatori specialistici della medicina di base”. Analoga attenzione alla medicina di territorio viene espressa da Manassero, con la promessa di “un impegno da subito per seguire l’area dell’attuale Santa Croce. La immaginiamo destinata proprio a quella medicina di territorio che oggi è situata in modo dispersivo in città”. Dal portavoce dei no vax Esposito, accolto su questo punto da rumoreggiamenti in sala, un intervento tutto incentrato sui vaccini: “Nel sangue dei vaccinati ci sono particelle di grafene” sostiene il candidato, alludendo a un materiale a base di carbonio che secondo varie teorie diffuse su Internet sarebbe contenuto nei vaccini anti-Covid (per la verità non esiste nessuna conferma in merito negli studi scientifici, ndr).
 
Il nodo della sicurezza: più riqualificazione o più controlli?
 
Sulla sicurezza la proposta a sorpresa arriva dalla rappresentante della giunta uscente: “Proponiamo la costituzione di un osservatorio della sicurezza, cui possano partecipare tutti i cittadini segnalando le loro preoccupazioni” annuncia Manassero. Per l’ex senatrice “non servono interventi muscolari o l’esercito, serve una rigenerazione urbana”: a cominciare dagli ex bagni pubblici e dall’area della stazione. “Non credo che la soluzione sia la rigenerazione urbana se non si fanno i controlli” obietta Lauria, rivendicando l’istituzione del presidio permanente della Polizia Municipale in corso Giolitti: “Sono stato colui che l’ha chiesto e ottenuto dal sindaco. Ma un presidio senza operatori serve a poco, se i vigili sono pochi chiederemo per quanto possibile che vengano destinati al presidio del territorio”.
 
“Chiederemo che il presidio di corso Giolitti rimanga aperto tutta la notte” garantisce Civallero, evidenziando varie problematiche: “Basta andare in alcune zone della città per vedere che la sicurezza non c’è e che il commercio abusivo è ovunque. Da qualche mese sono riapparse le prostitute su corso Kennedy e via Einaudi”. Boselli promette controlli stringenti sulle licenze di commercio e l’istituzione di una “polizia di quartiere”, per rafforzare la vigilanza soprattutto nelle aree a rischio. L’“indipendente” non lesina bordate all’amministrazione nemmeno su questo punto, prendendo di mira il progetto La Boa: “Costa moltissimo e non ha dato nessun risultato. Servono operatori specializzati che intervengano di notte, non per fare il thè o per giocare a scacchi”.

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