CUNEO - Elezioni politiche, Confartigianato imprese Cuneo ha incontrato i candidati al Parlamento

Nella sede provinciale degli artigiani sono state presentate sette proposte per rilanciare territorio e lavoro

Enrico Costa
Giorgio Felici
Paolo Radosta
Luigi Marattin
Giorgio Bergesio

Chiara Carlini 21/09/2022 18:39

“Al nuovo Governo, e ai politici cuneesi in particolare, chiediamo che tra le priorità ci sia la valorizzazione dello spirito artigiano, leva fondamentale per la crescita, la competitività e lo sviluppo sociale dell’intero Paese. La situazione è drammatica. Un’impresa va avanti con un minimo di programmazione ma oggi tutto questo è impossibile. L’aumento delle materie prime, insieme ai due anni di pandemia e al caro energia sono la tempesta perfetta che si abbatte in maniera gravosa sul mondo delle imprese”. Questo il grido d’allarme lanciato dal presidente di Confartigianato Cuneo, Luca Crosetto, nell’aprire la tavola rotonda dal titolo “Costruiamo insieme il futuro del Paese”, che si è svolta ieri, giovedì 22 settembre, presso la sala incontri della sede cuneese di via I Maggio. I candidati alle elezioni del 25 settembre presenti erano: Giorgio Maria Bergesio per la Lega, Mauro Calderoni per il PD, Enrico Costa per Azione, Monica Ciaburro per FDI, Luigi Marattin Terzo polo-Italia Viva, Marco Perosino per Forza Italia e Paolo Radosta per Italexit con Paragone.
 
A tutti i rappresentanti dei partiti sono state presentate 7 proposte su questioni vitali per rilanciare il settore delle imprese artigiane e il territorio cuneese: infrastrutture stradali e progettazione strategica, mobilità su rotaia, aeroporto Levaldigi, digital divide per connettere con maggiore velocità Cuneo al mondo al di là delle infrastrutture stradali, emergenza idrica e invasi per far fronte alla sempre maggiore richiesta d’acqua, rivitalizzazione delle zone periferiche per evitare lo spopolamento e rilanciare alcuni territori e infine, vigilare sul corretto uso dei fondi del Pnrr. 
 
Inoltre, per rafforzare ulteriormente i concetti della crisi attuale e l’importanza delle proposte presentate dall’associazione presieduta da Crosetto, in apertura di dibattito sono state presentate alcune testimonianze di artigiani che descrivono lo stato dell’arte del mondo del lavoro. Giovanni Gardini, titolare di un’azienda che produce materie plastiche, non sa quanto ancora potrà resistere con il caro energia che sta mettendo in ginocchio l’impresa. Alessandro Vicendomini, panettiere di Cuneo che ha denunciato le bollette della luce che da giugno sono schizzate fino a quattro volte e che se non cambia qualcosa, potrà solo chiudere l’attività.È poi toccato a Mauro Sarotto che produce prefabbricati in bioedilizia che ha riconosciuto l’utilità dei superbonus per il settore, ma poi sono cambiate rapidamente le condizioni. Tutto cambi perché nulla cambi, verrebbe da dire. Invece, qualcuno, chiede proprio alla classe politica un cambio di rotta radicale. È il vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo, Michele Quaglia, che esorta i candidati a tornare dopo le elezioni: “perché questa volta, a differenza del passato, vi chiederemo conto di quello che farete in Parlamento dato che la situazione che stiamo vivendo non è grave, è gravissima”. Gli fa eco Giorgio Felici, presidente regionale di Confartigianato, il quale si dice convinto che “il caro bolletta e l’aumento del costo delle materie prime e del gas che sta subendo l’Italia, sia dovuto soprattutto al fatto che la classe politica non ha saputo valutare il rischio, non ha predisposto programmi energetici a medio e lungo termine e non ha tutelato il mondo delle imprese”. Tante le questioni poste ai candidati e tanti i dirigenti di Confartigianato presenti, tra i quali il direttore generale, Meineri Joseph che ha moderato il dibattito.
 
Giorgio Maria Bergesio (Lega), della Lega, ha informato la platea sulle procedure, le fasi e i tempi per il completamento delle infrastrutture del territorio fortemente penalizzate da anni di incurie e ritardi. Per il rilancio delle imprese, ha ricordato il senatore, la Lega propone “un ampliamento della flat tax da 65mila a 100mila euro ampliandola anche come base imponibile, ai lavoratori dipendenti e pensionati, insieme alla rottamazione e al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali che ricordo, attualmente in Italia sono 15milioni le cartelle in sospeso”. 
 
Mauro Calderoni (Partito Democratico) sottolinea come per risolvere questioni fondamentali, come quelle poste dagli industriali, “il muro contro muro tra partiti non porti da nessuna parte. Da uomo di parte non propongo ricette, ma mi aspetto che dal giorno successivo alle elezioni, maggioranza e opposizione si trovino intorno ad un tavolo come questo, per confrontarsi per dare risposte concrete al Paese”.
 
Enrico Costa (Azione), ha sottolineato come per risolvere le priorità del territorio “sia fondamentale pensare e utilizzare al meglio uno strumento come il Pnrr per terminare le  infrastrutture e per sviluppare nuove tecnologie e comunicazioni a sostegno della competitività delle imprese. Ma ci vuole pragmatismo, capacità e buon senso. Agli elettori dico di stare attenti alle proposte sensate rispetto alle promesse facili, mirabolanti, che potrebbero accrescere il debito e sfasciare i conti pubblici”.
 
Monica Ciaburro (Fratelli d'Italia), parlamentare uscente del partito con le percentuali più alte dei sondaggi, spiega agli artigiani l’importanza che dovrebbe avere “un ente come la Provincia che sta per eleggere il nuovo presidente”. Mentre in merito alle proposte di Confartigianato, ammette “di non poter fare   promesse perché Fratelli d’Italia ha un programma elettorale condiviso con la coalizione e se saremo al Governo, una delle priorità a sostegno delle imprese sarà quella di affrontare l’inflazione con responsabilità ed equilibrio”. 
 
Luigi Marattin (Italia Viva), apre l’intervento sul ruolo del politico e sul senso di responsabilità che, secondo il rappresentante del Terzo polo, manca da troppo tempo: “Questo Paese non diventerà mai normale se i cittadini non chiedono alla classe politica di rendere conto di cosa ha fatto. Se così fosse, e in molte realtà purtroppo è così, sarebbe a rischio la qualità della nostra democrazia. Ci vuole serietà”. E attacca la Lega sulla ”riduzione delle tasse e sulla flat tax che in realtà non semplifica niente. Tutt’altro.  ma non dicono che con questa proposte le aliquote sono 18”.
 
Marco Perosino (Forza Italia), sottolinea come “stiamo andando verso una stagione difficilissima frutto di diversi fattori e sicuramente anche del sistema politico italiano. L’inflazione che sta per abbattersi in Italia è pericolosissima e penalizzerà tutti in maniera indistinta. Il debito pubblico non è stato cancellato, tutt’altro, ha superato in maniera considerevole i 2mila miliardi”. 
 
Paolo Radosta (Italexit con Paragone), nel suo intervento sottolinea come la politica si sia dimentica, per troppo tempo, dei giovani. “I giovani hanno l’opportunità di scegliere, di partecipare alle elezioni votando chi li rappresenta maggiormente andando oltre la visione che la vecchia concezione politica impone loro”. Prima dell’incontro presso l’associazione degli artigiani, Radosta ha partecipato ad un altro confronto organizzato dagli studenti dei licei classico e scientifico di Cuneo: “un’occasione importante di confronto alla quale erano presente un solo candidato per il centrodestra. Un modo per avvicinare chi si approccia al voto per la prima volta e, molto spesso, non si sente rappresentato da questa politica. Noi parliamo soprattutto a loro e a tutti coloro che vorrebbero portare al centro del dibattito politico tematiche come quelle che il presidente di Confartigianato ha posto oggi: infrastrutture, caro energia che se farà chiudere altre aziende, toglierà proprio ai giovani la possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Ma non solo – aggiunge Radosta - per tanti italiani il coinvolgimento nel conflitto bellico tra Ucraina e Russia è una follia, oltre che la causa della crisi energetica ed economica che si sta per abbattere devastante sul nostro Paese. Molti si chiedono se invece di inviare armi e arricchire le aziende belliche non sarebbe meglio creare tavoli di pace e trattative tra le parti in causa”.
 

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