CUNEO - Elezioni provinciali, l'opinione: gli amministratori della Granda hanno perso un’occasione

Il 70% dei sindaci e dei consiglieri comunali aventi diritto di voto ha disertato le urne, dimostrando scarso senso civico

Samuele Mattio 02/11/2018 09:20

L’esito delle elezioni provinciali era più scontato del campionato italiano di Serie A, se non altro perché è andato in onda un film già visto, una sorta di ‘Titanic’ al bagnet verd. E non per il tragico finale del film, nonostante molto ci sarebbe da dire sulle casse dissestate dell’ente di corso Nizza, ma per la quantità di volte che il colossal americano è stato proiettato nelle case delle casalinghe di Castellinaldo o di Valgrana (sempre a patto che il segnale arrivasse).

Insomma, un candidato c’era, il sindaco di Cuneo Federico Borgna, e un candidato ha vinto. Così come sono stati eletti i nove consiglieri provinciali che lo appoggiavano in un unico listino di supporto. Quello che stupisce dunque non è l’esito, ma la bassa affluenza registrata, che non arriva al 30%.

Sui 2845 aventi diritto sono ben 1995 gli aventi diritto che hanno preferito fare altro. E non ci vengano a raccontare che la scelta del giorno lavorativo è stata poco azzeccata, in quanto l’orario di apertura dei seggi (8-20) consentiva anche all’amministratore più stacanovista di poter espletare il suo dovere. Anche le polemiche sulla distanza del seggio da alcuni comuni sembrano piuttosto sterili, in quanto la conformazione geografica del territorio e le conseguenti distanze chilometriche dovrebbero essere note agli abitanti e tanto più a chi si occupa della cosa pubblica.

Impossibile dunque non fare una riflessione su queste elezioni ‘di secondo grado’. È evidente che un'unica lista abbia disincentivato alcuni soggetti dal recarsi al seggio, ma questo non può valere come scusante in quanto il voto è riconosciuto come un ‘dovere civico’ all’articolo 48 della Costituzione. Se il 70% degli amministratori della nostra provincia non si reca alle urne, anche solo per esprimere il proprio dissenso lasciando scheda bianca o esprimendo la propria preferenza per un consigliere piuttosto che un altro (la politica è, o forse oramai possiamo dire era, fatta anche di questi piccoli segnali), il segnale lanciato è quantomeno sconfortante.

Con che faccia i sindaci dei piccoli comuni andranno alle prossime amministrative dai loro elettori (magari nei territori dove sono gli unici candidati e deve votare almeno il 50% degli aventi diritto) a chiedere il voto? Davvero i Consiglieri comunali andranno a spiegare alla popolazione l’importanza del depositare la scheda dell’urna quando loro hanno preferito tornare a casa in tempo per guardare Chi l’ha visto?

Bando ai voli pindarici. L’unico commento che va fatto dopo questa ‘tornata’ è che indubbiamente gli amministratori locali hanno perso una grande occasione per dimostrare il loro senso civico.

Dalla nostra redazione vanno i migliori auguri di buon lavoro al Presidente e ai consiglieri eletti, con l’auspicio che la Provincia torni al più presto ad essere davvero elettiva. Un ultimo dato: nel 2009 (elezioni di primo grado) i votanti furono quasi il 75% degli aventi diritto. C’è altro da aggiungere?

Notizie interessanti:

Vedi altro