CUNEO - Fabio Panero: 'Troppo comodo buttare a mare Renzi ora'

Dura presa di posizione del segretario regionale di Rifondazione Comunista

Fabio Rubero 09/11/2017 19:14

Attraverso un post pubblicato sul proprio profilo facebook, il segretario piemontese di Rifondazione Comunista, Fabio Panero, attacca duramente quelli che definisce "i maggiori corresponsabili delle peggiori porcate degli ultimi anni". I destinatari, viene specificato poco dopo, sono "D'Alema, Bersani e compagnia cantante" che, secondo Panero, oggi rappresentano per molti la sinistra.

"Non ho sentito una parola, dico una, di autocritica per tutta la devastazione sociale portata avanti in questi anni dai governi da Monti in poi, governi nei quali questi signori hanno avuto ruoli importanti" prosegue Panero che ritiene tardiva e di comodo la scelta di "buttare a mare Renzi" dopo avere avallato le politiche dei vari governi degli ultimi anni. A loro chiede un passo indietro ed un impegno "a dare volantini e attaccare manifesti".

Sembrerebbe un attacco ad Articolo Uno-MDP di cui i due ex segretari di partito sono oggi i massimi esponenti nazionali, ma Panero, raggiunto da Cuneodice.it, tiene a precisare che non è così: "Non è un attacco a nessuno in particolare. Ho fatto due esempi, ma sono tante le persone che ritengo dovrebbero compiere un passo indietro poichè rappresentano il passato, anche all'interno del mio partito. Ritengo sia giusto perseguire l'obiettivo della sinistra unita, ripartendo da zero, dunque con facce e persone nuove".

Nel suo post, Panero traccia anche la rotta per l'immediato futuro: "Serve una Sinistra autonoma, inclusiva e popolare che voglia rovesciare il tavolo dello stato delle cose presenti. Che si ponga l’obiettivo di andare al governo delle città e del paese per cambiare tutto. Si può decidere di rivolgersi solo al 50% che vota, o decidersi finalmente a parlare all’altra metà del Paese, con un linguaggio nuovo e radicale... siamo, dunque, a una scelta di campo. Alcuni di noi negli ultimi vent’anni si sono conquistati un minimo di credibilità (nei quartieri, non sulle pagine di Repubblica) lottando sempre dalla stessa parte, sputando sangue, certo, ma senza piegarsi. Ottenendo anche qualche risultato, perché nonostante la scarsa memoria storica di questo paese radicalità e coerenza a volte vengono premiate. Noi sappiamo esattamente dove vogliamo andare e, penso, siamo la maggioranza".

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