A volte, in politica, si può anche trovare il tempo di sorridere e premettiamo in partenza che questo è l’intento del pezzo, involontariamente suggeritoci dal sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, che nella serata di ieri ha condiviso sulla sua pagina Facebook un’intervista all’ex primo cittadino di Torino, Piero Fassino, nella quale questi si lanciava in una ‘sfida’ al leader della Lega, Matteo Salvini: “Governare per trent’anni? Bisogna vedere se prende i voti”. Una normale dichiarazione, ma detta dal politico torinese assume altre sfumature, in quanto già in passato Fassino si era lasciato andare a espressioni simili. Memorabile la sua ‘profezia’ nel lontano 2009, quando Beppe Grillo era ancora un comico: "Se Grillo vuol fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende”. Non gli andò benissimo.

 

Ancora peggio quando da sindaco di Torino 'stuzzicò’ l’allora capogruppo dell’opposizione pentastellata nel Consiglio comunale, Chiara Appendino: "Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se poi sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di poter fare”. Bingo.

 

Ora una nuova uscita, questa volta abbandonando il Movimento Cinque Stelle e virando sulla Lega, ma a quanto pare i suoi compagni di partito cuneesi non sembrano entusiasti delle sue parole. Il primo cittadino di Saluzzo ha infatti accompagnato la condivisione dell’intervista rilasciata al quotidiano 'La Stampa' con un’espressione colorita, mentre decine di militanti e simpatizzanti hanno commentato ‘terrorizzati’, tra il serio e il faceto. Laconico il capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Cuneo, Carmelo Noto: 'Siamo spacciati’ (eufemismo n.d.r.). Insomma, è evidente che all’interno del Partito Democratico cuneese (ma non solo) Fassino è ironicamente (ma non troppo) visto come una ‘Cassandra’. Ci aspetta un trentennio legastellato?