CUNEO - Federico Borgna ai saluti: “Ora me ne andrò in ferie”

Il sindaco uscente nasconde le carte per quanto riguarda il futuro. Non è un addio alla politica, ma un arrivederci

Federico Borgna e Patrizia Manassero

s.m. 30/06/2022 13:25

Articolo pubblicato sul settimanale cartaceo di Cuneodice.it in edicola giovedì 30 giugno.
 
“Chi vuol esser lieto sia: del doman non c’è certezza”. Chissà se nel rispondere a una domanda sul suo futuro, quello che si appresta a diventare l’ex sindaco di Cuneo, si è ispirato ai versi di Lorenzo De’ Medici. Non ci è dato saperlo, ma in attesa della proclamazione della sua succeditrice sullo scranno più alto della città - in programma lunedì 4 luglio alle 10.30 nel Salone d’Onore del Comune - Federico Borgna sembra avere le idee molto chiare sul suo futuro.
 
C’è chi lo dà già per certo ai vertici della Fondazione CRC, qualcun altro scommette sulla candidatura alle prossime elezioni regionali, altri lo vorrebbero al Parlamento Europeo di Bruxelles, altri ancora lo immaginano deputato a Roma. Nulla di tutto questo. “Ora me ne andrò in ferie, ho dieci anni di ferie da fare” replica sornione alla domanda di un giornalista: “Mi aspetta un’estate di relax assoluto, poi a settembre comincerò a lavorare”.
 
Ovviamente non è addio alla politica, al massimo un arrivederci: “No, la politica la frequenterò per tutta la vita, ma non so con che ruolo”. “Se non la farò attivamente, la seguirò da cittadino”, aggiunge. A crederci sono in pochi, probabilmente neanche lui per primo, ma il suo stato d’animo è sereno: “Sono decisamente più leggero, fare il sindaco è un impegno incredibilmente bello e motivante, ma il peso della responsabilità si sente - racconta -. Il passaggio di testimone è una bella soddisfazione, a maggior ragione perché lo faccio a una squadra che conosco e a una persona di cui ho stima”. Borgna descrive la città che lascia alla nuova sindaca: “Patrizia raccoglie una città che è cambiata rispetto a dieci anni fa, ma non nei suoi valori fondamentali - spiega -. La città è ben gestita, con un bilancio sano, con una progettualità e una strategia chiara così come l’aveva lasciata Alberto Valmaggia: in questi dieci anni abbiamo
lavorato parecchio e l’eredità che lascio è la medesima, con tanti progetti nel cassetto. Non ci sarà un minuto da perdere per riuscire a portare a casa i 71 milioni di progetti finanziati”.

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