CUNEO - Forza Italia candida Berlusconi in Piemonte. Perosino resta in corsa

Il senatore di Priocca, emissario di Cirio a Roma, è nel listino proporzionale della Camera. Intanto Graglia va commissario a Cuneo dopo il disastro delle comunali

Andrea Cascioli 22/08/2022 14:31

Quasi trent’anni dopo la storica “discesa in campo” Berlusconi è ancora pronto a far sentire la sua voce. In Piemonte lo farà da capolista di Forza Italia, nel listino proporzionale del Senato per la circoscrizione di cui fa parte anche la provincia di Cuneo. A quasi ottantasei anni (li compirà quattro giorni dopo il voto di settembre) l’anziano leader cerca di ringalluzzire gli azzurri, nell’unica regione del Nord dove è in carica come governatore un esponente del suo partito.
 
Impresa più che mai complicata, stante la concorrenza che i vasi di ferro leghisti e meloniani faranno al vaso di coccio forzista nel segreto dell’urna. I tempi dei provini ai candidati con gli strateghi del marketing di Publitalia, delle calze di nylon sulla telecamera e delle brochure illustrate a tutte le famiglie italiane sono storia. La realtà presente è quella di un partito dato dai sondaggi al di sotto del 10% e in lotta per evitare che il baricentro della coalizione di centrodestra si sposti ancor più verso i sovranisti di FdI e del Carroccio. Ne sa qualcosa il senatore uscente e sindaco di Priocca Marco Perosino, la cui posizione è stata in bilico fino all’ultimo.
 
Salvare il suo collegio uninominale dagli appetiti degli alleati era impossibile: al suo posto come rappresentante del centrodestra unito, questa volta, ci andrà il leghista (ex forzista) Giorgio Maria Bergesio. Il dominus politico di Perosino, ovvero Alberto Cirio, ha però lavorato nell’ombra per evitare di perdere il suo “agente a Roma”. Così il roerino - che si era battuto fino all’ultimo, con i colleghi azzurri, per evitare il taglio dei parlamentari - è finito sul listino plurinominale della Camera dei deputati. È in terza posizione, in teoria fuori dai giochi, ma tutto dipenderà dagli incastri tra collegi maggioritari e proporzionali. I due candidati che lo precedono infatti sono entrambi in lizza per un posto all’uninominale: Roberto Pella, biellese e fedelissimo del coordinatore regionale Zangrillo, corre nel collegio di Moncalieri e valle di Susa. La deputata uscente Matilde Siracusano, paracadutata dalla Sicilia, cerca un posto al sole nella sua Messina. Il suo collegio è dato sicuro al centrodestra, mentre in quello di Pella il margine è più stretto. Se entrambi riuscissero a farsi eleggere non avrebbero bisogno del “paracadute” e a quel punto anche Perosino tornerebbe a Roma per una seconda legislatura.
 
Nel frattempo Forza Italia cerca un cambio di passo anche sul territorio. Il disastro delle comunali, dove il partito ha messo a segno a Cuneo il peggior risultato in tutti i ventisei capoluoghi di provincia al voto, non è passato inosservato. Il coordinatore provinciale bovesano Maurizio Paoletti si era trovato a “tamponare” l’uscita repentina di Vincenzo Colucci (poi candidatosi con il centrosinistra) appena prima del voto. Antonello Lacala, già chiamato a svolgere lo stesso ruolo a Borgo San Dalmazzo, ha fatto quello che poteva tenuto conto del panorama ormai desertificato per gli azzurri in città. Ora arriva un commissario che, per inciso, è a sua volta un “papa straniero”: si tratta del cerverese Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio regionale in carica. “Sono certo che saprà portare quell’entusiasmo e quella dedizione ai colori azzurri che ha sempre dimostrato in provincia anche in una città che storicamente è difficile” annuncia Paoletti con ottimismo. Mentre il neocommissario non si nasconde: “Sarà un impegno gravoso e da solo non potrò raggiungere alcun risultato. I piccoli e medi Comuni cuneesi da sempre ci regalano grandi soddisfazioni mentre paghiamo un prezzo alto in termini di consensi nelle grandi città, ad eccezione di Alba, e in particolare nel capoluogo di provincia. La realtà è che non ce ne siamo mai occupati in prima persona. Sono a disposizione del partito, dei vertici che mi hanno chiesto di occuparmene: sono abituato a metterci la faccia ed i compiti ardui non mi spaventano. Ci dedicherò del tempo, ci metterò tutto l’impegno e la passione, come faccio ogni giorno in tutte le cose, sperando di ottenere qualche risultato”.

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