CUNEO - Franco Civallero sfida Patrizia Manassero al secondo turno: le voci dei due candidati sindaco

Domenica 26 giugno sfida al ballottaggio tra centrodestra e “centro-centrosinistra”. Si vota dalle 7 alle 23

Franco Civallero e Patrizia Manassero

Samuele Mattio 24/06/2022 16:30

Articolo pubblicato sul giornale cartaceo di Cuneodice.it in edicola da giovedì 23 giugno.
 
In vista dell’appuntamento elettorale di domenica 26 giugno che stabilirà chi sarà il nuovo sindaco di Cuneo - si vota dalle 7 alle 23 -, parlano i due candidati che hanno raggiunto il secondo turno. La candidata del “centro-centrosinistra” Patrizia Manassero, sostenuta da Partito Democratico, Centro per Cuneo Lista Civica, Crescere Insieme e Cuneo Solidale Democratica, e quello del centrodestra Franco Civallero, appoggiato da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia-Udc e dalla lista civica SiAmo Cuneo.
 
La vicesindaco uscente è la grande favorita, avendo collezionato al primo turno il 46,99% delle preferenze (il 49,99% sulle liste n.d.r.), mentre Civallero si trova a rincorrere dal suo 19,93%, (19,04% sulle liste). In termini assoluti significa che l’ex senatrice ha raccolto 11.094 voti contro i 4.704 del presidente del Circolo ‘L Caprissi. Entrambi si presentano al secondo turno senza apparentamenti con gli altri cinque, oramai ex, candidati sindaco: Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni, Cuneo MIA, Idea Cuneo); Giancarlo Boselli (Indipendenti); Giuseppe Lauria (Cuneo per Cuneo, Progetto Cuneo, Cuneo per la Costituzione, Italexit, Rinascimento-Io Apro, Popolo della Famiglia); Silvia Cina (Movimento Cinque Stelle); Juan Carlos Cid Esposito (Movimento 3V).
 
 
MANASSERO - “No agli apparentamenti? È trasparenza”
 
 
 
Parla la leader della coalizione del “centro-centrosinistra”: “Con gli altri candidati c’erano programmi molto diversi”
 
Chi scrive non ha contezza della fede calcistica di Patrizia Manassero, a patto che ve ne sia una. Ad ogni modo, per descrivere lo stato d’animo che si respira nel quartier generale della vicesindaco uscente, rende bene un vecchio proverbio portato alla ribalta da un allenatore che nella sua carriera ha fatto la fortuna di diverse squadre. Quel “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” pronunciato in lingua inglese da Giovanni Trapattoni, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, in una memorabile conferenza stampa fece il giro del mondo. Oggi, se il paragone è consentito - è lo è, d’altronde come diceva un altro guru del pallone come Arrigo Sacchi: “Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti” - nelle file della GroBe Koalition di “centro-centrosinistra” in molti stanno facendo gli scongiuri. Stando a proiezioni e statistiche la Manassero è la grande favorita del secondo turno delle amministrative di Cuneo. In questi giorni di campagna elettorale “supplementare” i militanti delle quattro liste che compongono la coalizione sono stati chiamati a raccolta per presidiare bar e mercati e invitare al voto gli elettori. E a sentire la stessa candidata a sindaco, o meglio a “sindaca” (si tratterebbe della prima donna alla guida della città di Cuneo), non c’è stato neanche il bisogno di insistere troppo: “Mi ha confortato che la squadra dei candidati consiglieri, indipendentemente dalle preferenze ottenute, abbia partecipato questa seconda fase, rimettendosi in gioco e lavorando per sostenere il voto. Si tratta di una fase diversa di campagna elettorale che indiscutibilmente ha riaperto la discussione”.
 
Alla luce dei voti ottenuti al primo turno (oltre il doppio rispetto allo sfidante Franco Civallero n.d.r.), la tentazione di sedersi in attesa dell’esito del voto è forte, ma la Manassero, pur dichiarandosi soddisfatta del risultato, sembra non voler abbassare l’attenzione. A preoccuparla di più è la contrazione della base elettorale, nonostante si trattasse delle elezioni per il Comune, un ente visto di solito come “vicino” al cittadino: “Una lettura può riguardare quanto accaduto durante il Covid - spiega -. La pandemia ha interrotto una serie di relazioni con i quartieri e i cittadini e ha anche influito sul pessimismo delle persone, che stanno guardando al futuro con più difficoltà”. Un altro aspetto riguarda i giovani: “Credo ci sia molto da fare anche su questo”, prosegue.
 
Quando le si fa notare che al primo turno il totale dei voti delle liste supera di tre punti quello sul sindaco, l’ex senatrice non si scompone: “Se faccio la somma matematica e prendo il voto delle liste rispetto ai voti che io porto, questi sono superiori - argomenta -. Ci sono stati movimenti di voto trasversali tra tutti i candidati: il voto disgiunto mi incuriosisce sempre, ma non ho visto penalizzazioni nei miei confronti. Tra l’altro noto che se questo c’è stato è andato alla Toselli, con la quale abbiamo visioni comuni su molti temi, piuttosto che all’avversario che avrò di fronte al ballottaggio”.
 
Conseguente la domanda sul no categorico agli apparentamenti, giunto già all’indomani dell’esito delle urne: “Non è stato un gesto di supponenza, ma di trasparenza - asserisce -. Con gli altri candidati c’erano molte differenze di programma”.
 
Quando le si chiede se si aspetta il voto degli elettori che al primo turno hanno scelto la coalizione composta da Cuneo per i Beni Comuni e compagnia (il 16% del totale), lei sembra crederci. “In vista del ballottaggio insieme alla mia coalizione siamo convinti di parlare con tutta la città, indipendentemente dalle scelte fatte dagli elettori al primo turno” premette, senza sottrarsi alla domanda: “Con lo schieramento di Luciana Toselli c’è un’affinità di valori di base, mentre sui temi concreti posso dare l’impegno massimo sulle cose che sono state richieste. Nei quartieri e nelle frazioni è stata chiesta attenzione alla cura del territorio, del verde e delle relazioni. Sottoscrivo queste istanze e mi assumo l’impegno di portarle avanti”. Sull’ambiente: “Credo ci sia la prospettiva giusta per portare avanti sostenibilità e difesa del mondo in cui viviamo”.
 
Un aspetto sul quale la coalizione oggi al governo della città ha puntato molto, per convincere gli elettori in vista del ballottaggio, è la futura composizione dell’assemblea cittadina (che a causa del premio di maggioranza delineerebbe scenari molto diversi n.d.r.): “Ho puntato a trasmettere una differenza plastica dei due Consigli che si andrebbero a realizzare: vedo nella squadra che uscirebbe con la mia elezione un forte riconoscimento dell’elettorato, in quanto le preferenze sarebbero superiori, così come la rappresentanza di competenza e di esperienza, ma anche di innovazione”.
 
La candidata Manassero ci tiene a togliersi un sassolino dalla scarpa. Nel dibattito, spiega, sarebbe stata sminuita la capacità del Comune di Cuneo di attrarre finanziamenti: “È emerso che avere risorse del PNRR sia normale amministrazione, ma non è così nella realtà. Basta guardare a livello regionale se pensiamo che a Biella, dove pure c’è un buon sindaco (Claudio Corradino della Lega n.d.r.), questo non è stato fatto. Ci vuole una sinergia di volontà, competenze e struttura. Poi c’è la responsabilità di spenderle”.
 
“Queste risorse non sono solo necessarie per fare qualcosa, ma perché attraverso il fare qualcosa cambia la vita delle persone - conclude la vicesindaco uscente -. Quando lavoravo in via Roma ricordo la via intasata di auto parcheggiate sui marciapiedi. Oggi è un salotto dove si possono fare tante cose, dal prendere un caffè al far giocare i bambini: la trasformazione cambia la socialità. È anche per creare altri spazi simili che mi appello agli elettori, chiedendo di sostenermi al ballottaggio”.
 
 
CIVALLERO - “Governeremo la città con onestà”
 
Nonostante il distacco al primo turno il candidato del centrodestra si mostra sicuro di sè e strizza l’occhio agli “amici”...
 
“La signora Manassero continua a dire che, se ci fosse un sindaco di centrodestra, la Giunta sarebbe composta da gente senza esperienza nella gestione amministrativa. L’ho già detto, se vinceremo, e ne sono certo, dimostreremo alla città che sapremo governare con onestà e trasparenza”.
 
A differenza di quanto visto nei dibattiti che hanno preceduto il primo turno delle elezioni amministrative, il candidato del centrodestra Franco Civallero parte all’attacco in vista del ballottaggio. A questo punto ci starebbe bene qualche frase motivazionale sulla vittoria, ma lasciamo al lettore, se lo riterrà, l’onere di andare a ricercarla sugli aforismari che spopolano online. Quel che è certo è che il presidente del Circolo ‘L Caprissi, già dirigente d’azienda, sembra determinato nel raggiungere l’obiettivo finale: diventare sindaco di Cuneo. È evidente che alcune affermazioni sulla sua inesperienza nell’amministrazione pubblica non gli sono andate giù, ma non ha alcun problema nel rintuzzare gli attacchi degli avversari: “Farò vedere che di gestione qualcosa ne so - replica Civallero -. Vero è che l’amministrazione della cosa pubblica è altra cosa rispetto a quella privata, ma nella seconda bisogna portare i risultati altrimenti ti cacciano via, nella prima le perdite vengono annacquate con le scuse”.
 
La campagna elettorale del centrodestra è stata incentrata fin dal principio sulla figura della candidata sindaco della coalizione oggi in maggioranza, ritenuta troppo “di sinistra” rispetto ai suoi predecessori. Su questo, anche in vista del ballottaggio, la linea non cambia: “Mi rivolgo anche agli scontenti del centrosinistra, dove c’era già malcontento per la designazione del candidato sindaco. Il Partito Democratico ha voluto fare un’azione di forza imporre la figura della Manassero”. Poi la preferenze per quello che fino a qualche mese fa è stato lo sfidante interno della GroBe Koalition di “centro-centrosinistra”: “Luca Serale sarebbe stato la scelta migliore, gli ho anche detto che se lui fosse stato il candidato sindaco avrei avuto un motivo in più per ripensare alla mia candidatura”.
 
Quando gli si chiede un analisi del voto al primo turno, facendogli notare l’exploit della lista civica di appoggio “Siamo Cuneo”, Civallero tesse le lodi dei suoi: “La mia lista, composta da gente motivata e valida, è stata l’ultima ad essere creata. La gente mi ha dato il consenso”. La formazione civica eleggerà un consigliere anche nel caso in cui il centrodestra non dovesse farcela: si tratta di Mavy Civallero, figlia di Franco, che ha ottenuto 97 preferenze. Il candidato sindaco ci tiene a sgomberare il campo dagli equivoci: “Mi ha detto che se dovessi diventare primo cittadino non accetterà di fare l’assessore: lo ritengo un bel gesto”. Rimarrà in Consiglio comunale? “Sì, resterà, ma senza incarichi. Non sarà una delle tante che danno le dimissioni”. Poi si lascia andare alla dietrologia: “Dall’altra parte, invece, c’è gente che abbandonerà perché pensava di ottenere di più”.
 
In vista del secondo turno entrambe le coalizioni si presentano senza apparentamenti, ma il candidato del centrodestra riserva parole al miele per quelli che fino al 12 giugno gli contendevano il ballottaggio: da Luciana Toselli (“abbiamo idee diverse, ma è una donna di una correttezza estrema”) a Giancarlo Boselli e Beppe Lauria (“due amici”). Sul candidato di Indipendenti, in particolare, Civallero afferma: “Giancarlo (Boselli n.d.r.), mi ha detto di avere un progetto politico da portare avanti e di non sentirsela di fare un apparentamento. Si tratta di una persona seria, il volume di lavoro che ha fatto non è stato premiato”. Sul leader del “Terzo Polo” Lauria: “Beppe è un personaggio, è un caro amico che ha idee che rispetto - prosegue Civallero -. Ci dividevano punti fondamentali come la scelta dell’ubicazione dell’ospedale”. E su quest’ultimo punto il centrodestra non ha dubbi: “Il Santa Croce si sposterà a Confreria e diventerà il terzo hub del Piemonte. Il nostro è un ospedale che sta decadendo, i primari se ne vanno, manca il personale, gli infermieri sono obbligati a turni vergognosi”. In ogni caso, l’ex dirigente d’industria guarda anche ai sostenitori degli altri candidati più votati: “Chiedo a loro di sostenermi, così come lo chiedo a quei cittadini che non hanno potuto votare al primo turno perché erano in ferie, o a chi era sfiduciato perché pensava che la sinistra vincesse”. Un pronostico per il ballottaggio? La risposta è laconica: “Chi avrà più filo farà più tela”.

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