CUNEO - Gigi Garelli su Salvini: 'Più facile usare gli slogan che affrontare seriamente i problemi'

In molti hanno manifestato contro l'arrivo a Cuneo del leader del Carroccio. Barbara Giolitti (LeU): 'Cuneo non è razzista'

Fabio Rubero 10/02/2018 19:03

“Chiamiamo a raccolta tutti gli antirazzisti cuneesi, per dare a questo politico assenteista e bugiardo l'accoglienza che merita e sbugiardare le bufale che spaccia per proposte politiche”. Così, attraverso la propria pagina facebook, l'associazione 'Cuneo Città Aperta' aveva invitato la cittadinanza questa mattina (sabato 10 febbraio) ad essere presente all'angolo tra corso Dante e corso Nizza per manifestare contro l'arrivo a Cuneo del leader della Lega, Matteo Salvini.

E questa mattina erano presenti in molti, tra i quali anche alcuni esponenti politici locali. "Il motivo della nostra presenza questa mattina - dichiara Barbara Giolitti (candidata alle prossime elezioni politiche con Liberi e Uguali) - risiede nei fondamentali del nostro programma, quello cioè di una forza profondamente anti-fascista ed anti-razzista. Il problema non è la persona di Salvini, ma le sue dichiarazioni sempre più di stampo razzista e fascista. Abbiamo voluto ribadire che Cuneo è e sarà sempre anti-fascista. La nostra popolazione ha sempre dato dimostrazione di accoglienza e di difesa della democrazia. Non si può arretrare di fronte a queste cose. La cosa bella della mattinata di oggi è che c'erano anche parecchi giovani". 

"Un problema articolato e complesso come quello dell'immigrazione - ci dice Gigi Garelli (Cuneo per i beni comuni) - si risolve molto più semplicemente con gli slogan che non affrontandolo seriamente come invece si dovrebbe fare. E' molto più semplice dire alla popolazione che i propri problemi derivano dalla presenza di qualcun altro, che in realtà sta ancora peggio di lui. Sappiamo tutti benissimo che non è così, e lo sa anche chi lo dice, ma si tratta di uno strumento in grado di catalizzare moltissimi voti, che sono l'obiettivo finale. Offrendo a tutti la possibilità di sfogare su qualcun altro la rabbia e la frustrazione dovute alla propria situazione, si controlla un popolo illudendolo con la promessa di un futuro migliore".

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