CUNEO - I Radicali cuneesi si presentano: al centro le lotte ambientaliste, l’antiproibizionismo e l’Europa

Tutta ‘under 30’ la dirigenza della neonata associazione, che attacca: ‘L’immigrazione costa 5 miliardi l’anno, la corruzione 70. Preoccupiamoci delle ruberie’

07/06/2020 12:10

 
Si è svolta nella giornata di sabato 6 giugno la conferenza stampa di presentazione della nuova associazione ‘Radicali Cuneo’ e delle cariche statutarie elette.
 
Sono intervenuti il segretario di Radicali Cuneo, Filippo Blengino, ed il tesoriere, Lorenzo Bruno.
 
Blengino ha introdotto la conferenza, sottolineando il fatto che Radicali Cuneo non sarà una sezione di partito, ma un’associazione indipendente che ogni anno riunirà l’assemblea congressuale: i radicali, infatti, antipartitocratici come al solito, non hanno mai previsto nei loro statuti le sezioni locali di partito. L’associazione, riconosciuta da Radicali Italiani, porterà avanti tutte le battaglie della “galassia radicale”, passando dall’associazione Luca Coscioni, Adelaide Aglietta, Enzo Tortora, fino al PR transnazionale.
 
“Nasciamo in una fase difficile per il nostro Paese e per la nostra Provincia, dopo mesi di blocco e congelamento dei diritti democratici” sottolinea Filippo Blengino. “Nessun movimento - ha aggiunto il segretario - sta nascendo adesso, proprio perché non sono previste elezioni a breve. Noi ci siamo costituti perché amiamo la Politica con la P maiuscola, perché siamo animati da olio di gomito e voglia di migliorare l’ambiente che ci circonda, non con l’unico obiettivo, come tanti nostri politicanti, di entrare nei palazzi del potere”.
 
Annunciano la volontà di scendere per strada i radicali cuneesi, puntando “ad una politica inclusiva, alternativa alla solita partitocrazia che attanaglia il nostro Paese”. Vengono sottolineate le battaglie portate avanti nella Granda gli scorsi anni, come la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero”, l’iniziativa sull’informazione sessuale, e ancora l’impegno per la legalizzazione delle droghe e gli scioperi della fame (come quello per Amal Fathi). Ma i militanti guardano al futuro: “Faremo una disobbedienza civile per la legalizzazione delle droghe, protesteremo davanti alla Prefettura per gridare ‘mai più senza diritti’ in quanto il lockdown ha bloccato raccolte firme e iniziative per le quali si potevano tranquillamente attivare strumenti online, ci opereremo contro il proibizionismo”.  Sul tema immigrazione, Blengino attacca: “L’immigrazione ci costa 5 miliardi di euro all’anno, la corruzione 70: se i partiti che fomentano odio e discriminazioni contro gli immigrati concentrassero i loro attacchi contro le ruberie che spesso ci contraddistinguono, forse saremo un Paese davvero migliore!”.
 
La neonata associazione mira anche a diventare un movimento ambientalista provinciale: “Bene le proteste alla Greta Thumberg, ma dopo proteste ci vogliono proposte concrete”. Ed ecco il senso dell’adesione all’Iniziativa dei Cittadini Europei Stop Global Warming che, spiega il segretario, propone di tassare le emissioni di CO2, “così da iniziare per davvero ad occuparci seriamente del nostro pianeta”.
 
Campagne contro l’odio, tutela negli ultimi, e carceri: altri temi caldi per i militanti cuneesi, che assicurano “romperemo le scatole, saremo i mastini della democrazia e ci intrufoleremo con un unico mantra, ossia legalità, legalità e legalità”.  E poi uno sguardo all’idea degli Stati Uniti d’Europa, “l’unica chiave per risolvere i nostri problemi, perché 27 staterelli alla deriva fanno ben poco, e di certo non possono competere con colossi come USA, Cina e Russia”.
 
La stessa Emma Bonino, pochi giorni fa in una lettera indirizzata all’Assemblea costituente dei Radicali cuneesi, ha sottolineato l’importanza nella sua Cuneo di un movimento radicale che possa farsi sentire e fare la differenza, e ha ringraziato i fondatori per avere il coraggio e le energie per fare politica. Ridar vita all’attivismo cuneese e “attirare i giovani ad una politica sana e vera” sono gli obiettivi dei fondatori: “Stiamo raccogliendo molte adesioni, e tante di giovani e giovanissimi; continueremo ad avere il coraggio di essere impopolari, per non diventare antipopolari”.
 
Gruppo dirigente giovanissimo nell’associazione: il segretario, che sarà anche il legale rappresentante dell’associazione e dirigente politico, Filippo Blengino (19enne, studente di Giurisprudenza e attivista locale), il tesoriere, responsabile amministrativo ed economico, Lorenzo Bruno (anch’esso 19enne e studente di Giurisprudenza) e Gabriele Melino (25enne di Mondovì, laureato alla Cattolica di Milano) presidente con compito di vigilanza sul rispetto dello Statuto. Inoltre sono stati nominati quali membri della Direzione Federico Musso, Beatrice Pizzini, l’ex 5stelle Stefano Grassini e Katia Catelli. Blengino conclude citando Pannella: “Importante è osare e usarsi e accettare ogni sfida che possa far guadagnare un grammo di libertà. Dobbiamo lottare perché gli altri ci ascoltino e dobbiamo lottare con noi stessi per imparare ad ascoltare gli altri”.
 
Interviene poi il tesoriere Lorenzo Bruno, il quale ribadisce la necessità di una politica più vicina ai giovani e favorevole alla coltivazione biologica, nel rispetto della natura. Continua Bruno: “L’associazione si base totalmente sull’autofinanziamento. Il costo della tessera è, per il primo anno, di 15 euro, ed è già possibile preiscriversi sul sito (radicalicuneo.org); a breve l’associazione sarà registrata e verrà aperto il conto corrente”. Non ci saranno limiti di età, può iscriversi chiunque anche se di altro partito politico, minorenne o extra-comunitario.
 
Il tesoriere rimarca l’intenzione di creare gadget per l’autofinanziamento: “Punteremo molto sul digitale, anche tramite il sito, fulcro delle nostre notizie, completamente realizzato da noi e che invitiamo a visualizzare”. Poi Facebook, Instagram e Youtube, per essere vicini alla gente anche sui social. Saranno in programma inoltre serate con importanti invitati (tra cui Mina Welby). “Non tollereremo insulti che purtroppo ormai riempiono i social - conclude Bruno - perché le critiche sono ben accette, ma non gli attacchi così violenti. Punteremo tutto sulla trasparenza, e il nostro sito sarà un bel modo per renderci, come nostro solito, molto limpidi”.

c.s.

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