CUNEO - Il centrodestra si divide sui tempi della fase 2, Bongioanni: ''Al sistema produttivo abbiamo dato solo parole''

Il consigliere di Fratelli d'Italia ha chiesto l’immediata apertura del servizio take away presso bar e ristoranti, su cui ieri Cirio aveva frenato

Paolo Bongioanni

s.m. 28/04/2020 10:54

 
 
Fa discutere la netta presa di posizione del presidente della Regione Alberto Cirio sulla gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria. Nel pomeirggio di ieri il governatore piemontese aveva bruscamente frenato sulla riapertura delle attività che propongono cibo da asporto e su altri negozi: “Alla luce dei dati attuali, riteniamo necessario essere prudenti sulle attività sociali e su determinate attività commerciali, come ad esempio il take away, che possono creare situazioni di assembramento difficilmente gestibili”.
 
A distanza di dodici ore dalle affermazioni del numero uno di piazza Castello, una presa di posizione decisa arriva dalla stessa maggioranza di centrodestra in Regione. Il consigliere monregalese Paolo Bongioanni ha infatti scritto a Cirio per chiedergli un passo indietro con "estrema urgenza”.
 
In seguito ad una serie di messaggi che ho ricevuto nella tarda serata di ieri, questa notte  e questa mattina da parte di imprenditori della ristorazione e di attività affini del Cuneese - afferma l’ex direttore dell’Atl - la invito a rivedere le sue posizioni anche nell’ottica di un messaggio di sostegno ad una minima ripresa economica e sociale verso queste categorie produttive, a cui il Piemonte dovrà sempre dire grazie anche in termini di crescita turistica".
 
“La situazione epidemiologico-sanitaria del Piemonte è grave, e ne abbiamo tutti coscienza, ma anche noi vedremo la luce in fondo al tunnel, forse più in ritardo rispetto ad altri ma già oggi scorporando i dati delle RSA, vediamo che i nostri numeri non sono così lontani da altre regioni - continua Bongioanni -. Non possiamo però essere noi i colpevoli della morte di un sistema produttivo al quale al momento oltre a parole non abbiamo dato altro. Non possiamo, inoltre, permettere che le misure restrittive per le riaperture siano scritte a tavolino da cattedratici, ignorando completamente il mondo reale senza considerare il confronto con le confederazioni della piccola media impresa, che, non mi stancherò mai di ripeterlo, sono la struttura portante dell’economia della nostra amata regione”.
 
Il consigliere di Fratelli d’Italia conclude invitando Cirio a “rettificare immediatamente” il messaggio di ieri “nell’attesa che la regione Piemonte attivi nel minor tempo possibile, con le poche risorse di cui dispone, interventi di sostegno a fondo perduto a favore delle piccole e medie imprese”. Insomma, sembra chiaro che sui tempi delle riaperture nella maggioranza di centrodestra ci siano delle nette divergenze.

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