DEMONTE - Il Consiglio dell'Unione Montana Valle Stura dice NO al C.E.T.A. con il Canada.

Riceviamo e pubblichiamo

19/07/2017 19:41

A convinta unanimità, su proposta della Giunta, e su illustrazione e relazione dell'Assessore Fabizio Biolé, il Consiglio dell'Unione Montana Valle Stura di Demonte, ha approvato martedi 18 luglio un articolato ordine del giorno contrario all'approvazione del Comprehensive Economic and Trade Agreement (C.E.T.A.) da parte del Senato della Repubblica.
 
Come già decine di amministrazioni comunali e alcune amministrazioni regionali, anche l'ente di area montana ha ritenuto condivisibili le osservazioni e i timori sollevati nelle ultime settimane da numerose associazioni di vari settori, da Slow Food alla CGIL, dalla Coldiretti a Greenpeace a Fairwatch, ARCI, ACLI e molte altre...
 
In sintesi la proposta di accordo commerciale transatlantico tra Unione Europea e Canada prevedrebbe la calcellazione di buona parte delle barriere tariffarie e di quelle non tariffarie, con una spinta al ribasso dei parametri legati agli standard di salute, sicurezza sul lavoro e controlli dei prodotti agricoli e alimentari; prevedrebbe l'istituzione degli I.C.S., speciali tribunali arbitrari privati davanti ai quali le multinazionali potrebbero citare gli stati in giudizio per risolvere le controversie legate a strumenti normativi antiliberisti; non contemplerebbe il contrasto al cosiddetto "Italian Sounding" dei prodotti alimentari importati dal Canada; ignorerebbe il Principio di Precauzione, caposaldo dell'ordinamento giuridico europeo; e trascurerebbe più dell'80% dei DOP e degli IGP del nostro Paese.
 
Inoltre il Canada ha finora ignorato la ratifica di molte convenzioni internazionali sul lavoro: da quella relativa al diritto alla contrattazione collettiva, a quella relativa alla età minima per il lavoratore e molte sulla sicurezza e la salute.
 
Per questi ed altri motivi i Consiglieri dell'Unione Montana, alcuni dei quali hanno approvato o approveranno nei rispettivi Consigli Comunali testi analoghi, hanno ritenuto di dare un segnale politico ai Senatori affinchè non votino favorevolmente al trattato nella prossima seduta del 25 luglio.

c.s.

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