CUNEO - "Il presidente Robaldo insista nel dare anima alla Provincia"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al presidente della Provincia, tra i firmatari anche l'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza

15/01/2024 07:53

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Egregio Direttore,
capacità e pragmatismo al riguardo dei maggiori problemi cuneesi inducono il Presidente della Provincia Luca Robaldo a convocare una riunione dei parlamentari per fissare le priorità di interventi necessari per il territorio. La situazione si trascina da decenni per gli errori e le illusioni della classe dirigente, per le divisioni e gli interessi di parte dei partiti dominanti, per l’immobilismo e la mancanza di solidarietà fra i parlamentari locali. Un tempo, quando dominava la D.C. ci si beava per Cuneo “isola felice”, che voleva gestire indisturbata il potere senza condizionamenti esterni. Poi competenza e autorevolezza degli esponenti cuneesi si rivelarono insufficienti per dirimere le ambizioni campanilistiche e per richiamare le attenzioni del Governo nazionale. Infine, nella crisi generale dei partiti, le grandi idee e i grandi progetti si dispersero, malgrado periodici isolati appelli. Siamo “sopravvissuti” economicamente  grazie alle nostre imprese e categorie produttive.
 
In mancanza di una supremazia politica non si trova occasione per concretizzare un coordinamento di iniziative, una visione organica delle questioni di fondo da risolvere, scelte prioritarie concordate a livello provinciale e regionale. Fa bene il presidente Robaldo a rilanciare con forza la rinascita dell’Ente Provincia. Il rinvio di questa riforma dopo averla annunciata è un errore politico e psicologico. Politico, perché dimostra l’incapacità del centrodestra di realizzare riforme effettive; psicologico, perché fa perdere fra i cittadini la credibilità dei nostri progetti. Da fonte governativa si adducono giustificazioni di ordine finanziario; sta bene, ma si deve, a maggior ragione, sostenere la riforma convintamente in vista di future migliori possibilità di bilancio. Non si può far credere che si tratti solo di una ossessione del ministro Calderoli.
 
Con quale cognizione di causa chiameremo ancora prossimamente i consiglieri comunali a votare per via indiretta il nuovo Consiglio provinciale? Il voto riaffidato direttamente ai cittadini, li riavvicina alla partecipazione politica, permette di fare emergere competenze. Per questo raccomandiamo al presidente Robaldo di insistere nel “dare anima” alla Provincia: quando le possibilità finanziarie e umane lo permettono si indichino studi, si approntino progetti, si programmino rapporti istituzionali  con le Provincie e le Regioni confinanti.
 
Per quanto riguarda le infrastrutture, da vecchia scuola di pensiero politico, noi siamo convinti che la realizzazione di grandi opere – intesa nella vita e nella tutela degli uomini e dell’ambiente, come già prevedeva la legge Bottai del 1939 ancora oggi fondamentale – sia un forte fattore di sviluppo economico-sociale e di aumento dell’occupazione. Non solo, qualifica l’azione del Governo sul territorio, e dà “visibilità” al suo intervento.
 
Una lunga serie di plenari incontri, riunioni, discussioni, ordini del giorno, e di singoli interventi parlamentari, hanno in tanti anni dimostrato l’impotenza di questo tipo di iniziative. Avanziamo al presidente Robaldo una modesta proposta operativa. È l’intero schieramento politico che governa che deve intervenire sul territorio per lasciare il segno della sua attività. Il Presidente della Provincia di Cuneo e il Governatore del Piemonte devono convocare e impegnare i parlamentari del centrodestra della Regione al fine di fissare gli obiettivi prioritari che riguardano ogni singola provincia piemontese, e richiedere a livello nazionale provvedimenti di bilancio – in ordine di finanziamento e di tempo – che riguardano specificamente le varie province. Criterio simile è stato adottato in epoca passata.
 
Un ultimo suggerimento al signor Presidente della Provincia: quando convoca intorno al tavolo di lavoro gli attuali esponenti politici di rilievo, inviti insieme a loro i personaggi – ancora vivi e vegeti – che sono stati protagonisti apprezzati delle vicende passate della nostra provincia. Alludiamo, per esempio, a Giovanni Quaglia, a Francesco Revelli, a Ferruccio Dardanello, a Giuseppe Menardi, a Beppe Ghisolfi. Qualcuno della nuova generazione forse imparerà qualcosa, si sentirà sollecitato e magari giudicato.
 
Ringraziamo il Presidente Robaldo per l’attenzione e il Direttore per la pubblicazione. Distintamente.
 
 
Paolo Chiarenza (Busca)
Guido Giordana (sindaco di Valdieri)
Federica Barbero Invernizzi (Moretta)
Rosalia Grillante (Vicoforte Mondovì)

c.s.

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