CUNEO - Il referente cuneese dei Radicali fa lo sciopero della fame

La dimostrazione per Amal Fathy, egiziana in carcere per aver denunciato il problema delle molestie sessuali. Il marito è un attivista impegnato a cercare la verità su Regeni

18/06/2018 08:52

Il neo diciottenne cuneese Filippo Blengino, referente di Radicali Italiani per la Provincia di Cuneo dal 2016, è da oggi in sciopero della fame (che durerà 48 ore) per Amal Fathy, egiziana, madre di un bambino di tre anni e moglie di Mohamed Lotfy, direttore della Commissione Egiziana peri Diritti e le Libertà, attivista e avvocato impegnato a scoprire la verità sulla tortura e sull'omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni. Amal Fathy è in carcere in Egitto dall'11 maggio, con l'accusa di “attentato contro il Governo egiziano, e la pace pubblica”, a causa della diffusione di un video in cui si denunciava il problema delle molestie sessuali sulle donne in Egitto, partendo dalla propria esperienza personale.
 
Blengino aggiunge: “Sostanzialmente Amal viene accusata di aver osato dire la verità. In realtà è stata imprigionata perché sposata con l'uomo che da anni si batte per la verità sul caso Regeni. Le sue condizioni di salute stanno drammaticamente peggiorando”.

Blengino, insieme ad un gruppo di Radicali piemontesi (tra cui Francesco Nocco e Patrizia De Grazia) prenderà quindi parte allo “sciopero della fame a staffetta” che da più di un mese interessa anche il comitato “Giulio Siamo Noi”, con lo scopo di “pressare” mediaticamente le istituzioni, compreso il Governo, affinché ci si mobiliti per salvare la vita ad Amal e per fare in modo che siano rispettati i suoi inviolabili diritti.
 
"Siamo indignati" - aggiunge Blengino - "sentendo le parole del ministro Salvini, che dal "prima gli italiani" è passato al "prima gli italiani tolto Giulio" definendo più importanti i rapporti con l'Egitto rispetto alla verità sulla morte del giovane ricercatore".


c.s.

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