VALGRANA - Il sindaco di Valgrana Albino Arlotto: "Il terzo mandato? Il più difficile"

Intervista a tutto campo al primo cittadino, che traccia un bilancio della sua esperienza amministrativa

Albino Arlotto, sindaco di Valgrana

Roberto Ribero 11/09/2022 08:39

Albino Arlotto, al suo terzo mandato da sindaco di Valgrana, ci ha illustrato i suoi pensieri a metà del percorso di questa tornata amministrativa. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo posto alcune domande.
 
È al terzo mandato, come vive da amministratore questo periodo storico?
“È sicuramente il mandato più difficile, per un sacco di ragioni, legate sia alla debolezza degli enti periferici da alcuni anni a questa parte, sia alla situazione di emergenze globali continue che ormai da 3 anni ci accompagna. Un esempio concreto? Con i costi di energia attuali ci troviamo per la prima volta da quando amministro (due mandati da vicesindaco prima dei due da sindaco, n.d.r.) in difficoltà in sede di bilancio di previsione. Non dipende dall’interno, ma da
fattori esterni non controllabili”.

Sul piano energetico però Valgrana negli anni ha lavorato in maniera continua.
“Meno male! A partire dalla realizzazione della centralina idroelettrica sull’acquedotto nei primi anni duemila, abbiamo capito che il settore dell’energia pulita era strategico. Attualmente la scelta che paga di più è quella riguardante i sistemi di riscaldamento: tra Comune, sede dell’Unione montana, scuole, impianti sportivi e centro d’incontro non abbiamo un solo impianto che funzioni con gas o combustibile fossile, ma esclusivamente biomassa vegetale”.

A proposito di mondo scolastico di Valgrana: si sa che è in previsione un grosso lavoro per migliorare il servizio nei primi anni di vita dei bambini, a che punto è l’iter?
“Non ti so dare tempi certi perché abbiamo avuto alcune spiacevoli sorprese di carattere burocratico e di vincoli posti dalla Regione; tuttavia siamo riusciti a giun-
gere all’affidamento del lavoro di progettazione ed a un buon livello di reperimento delle risorse. Il polo ‘da zero a sei’, come lo chiamiamo tra di noi, immaginato ed inserito nella strategia nazionale per le aree interne è un po’ più vicino alla sua realizzazione. Non posso dare tempi certi, ma dopo mesi di grandissima difficoltà sono cautamente ottimista”.

Da alcuni mesi sono iniziati i lavori per una modifica sostanziale della viabilità in frazione Cavaliggi, ma sono fermi da un po’, può dirci il
reale stato della situazione?
“I lavori, che prevedono la realizzazione della nuova strada per raggiungere le borgate alte di Valgrana ed alcune borgate del comune di Montemale, intersecano in maniera profonda la regimazione dell’acqua del ‘Coumbal della Piatta’. Nel corso dell’intervento si sono rese necessarie alcune modifiche al progetto e la realizzazione di alcune opere in più rispetto a quanto preventivato. Sono stati necessari diversi approfondimenti progettuali e quindi si è fermato momentaneamente il cantiere. Già nel mese di settembre, però, riprenderanno i lavori e contiamo di terminare la realizzazione delle opere prima dell’inverno. Slitterà sicuramente al 2023 l’asfaltatura del nuovo tratto di strada, visti i tempi di assestamento necessari. Nel frattempo abbiamo in cantiere una significativa miglioria stradale all’imbocco della provinciale per San Matteo: troppo pericolose quelle curve, soprattutto visto il nuovo utilizzo di quella strada negli ultimi anni. Ci sono sempre più ciclisti e pedoni, anche famiglie, ed è necessario migliorare visibilità e sicurezza, per cui stiamo cercando le risorse per una sostanziale
modifica”.

Mi pare di capire dalle sue parole che il reperimento delle risorse non sia il problema principale per lo sviluppo dei progetti, è corretto?
“Sicuramente non è così facile trovare le risorse necessarie per certi tipi di intervento: in un’epoca di grossi bandi utili a sviluppare progetti di grandi dimensioni
spesso si fatica di più a realizzare opere medio-piccole. Tuttavia lavorando con impegno si riesce quasi sempre ad arrivare alla soluzione. Il problema maggiore è il carico amministrativo e burocratico che grava su enti piccoli come i Comuni, o barcollanti come le Unioni per come sono concepite ora. Credo che in futuro si dovrà agire su questo tipo di situazione, anche se non ho una risposta su quale sia la strada corretta da percorrere”.
 
Molto spesso nei paesi più piccoli il sindaco si trova un po’ da solo, con gruppi di lavoro che si formano più in funzione della lista e delle elezioni che per lavorare insieme per 5 anni: a Valgrana come è la situazione?
“Mi sento sostenuto in maniera importante dalla mia squadra di lavoro, nonostante ci siano parecchi giovani, attivi su più campi e magari con situazioni lavorative non stabilizzate in maniera definitiva. Un sindaco di Comune piccolo ha bisogno di questo: governiamo enti non strutturati come grandi Comuni e spesso la differenza la fanno proprio le disponibilità ed il sentirsi squadra”.

Siete giunti a metà mandato e questo sarà sicuramente il suo ultimo incarico da sindaco, state già preparando il futuro?
“Non ancora, sinceramente non abbiamo avuto ancora tempo per pensarci, anche perché negli ultimi due anni siamo stati spesso ‘a distanza’ e molto condizionati da situazioni esterne. Ho visto però nell’estate appena trascorsa un discreto fermento in paese, con estate ragazzi, festeggiamenti di San Magno, calendario eventi della Pro Loco ricco e partecipato. Spero che sia un segnale forte di coinvolgimento maggiore da parte dei cittadini e di una nuova volontà di partecipazione alla comunità, capace di tradursi in un buon numero di persone interessate all’esperienza amministrativa. Per me si chiuderà quel capitolo e dopo tanti anni
sarà giunto il momento di riposarsi, ma sicuramente aiuterò chi vorrà mettersi in gioco".

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