CUNEO - 'In coscienza non posso votare'

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un lettore che apre il dibattito sull'astensionismo

20/02/2018 17:14

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un lettore che apre sul nostro quotidiano on-line il dibattito sull'astensionismo.

Ieri, oggi e domani , gli oltre 900 che siedono al Parlamento continuano a sbraitare sui giornali, in Tv ed in vari comizi per ottenere la rielezione al prossimo 4 marzo. Poiché le elezioni, come disse mio padre nel ’48, “sono una cosa seria”, in coscienza non mi sento di dare fiducia a nessuno degli eleggibili, anzi, a tutti loro imputo di aver affondato l’Italia e di non aver operato, il sempre sbandierato “interesse della nazione” e, come
pensionato, mi hanno ridotto in “braghe di tela”.  Personalmente ritengo che a spettegolare in Parlamento siano in troppi con il risultato di
sembrare “le vecchie comari” e, forse dimezzati, riuscirebbero a combinare qualcosa di utile.

Inoltre credo che lo spauracchio di elezioni nulle (50%+1), come i referendum, li costringerebbe a fare, l’indispensabile, per essere rieletti.
Nella mia lunga vita, non ho intravisto chi ha operato per il “bene della nazione”, ma tutti si sono sistemati su remunerate poltrone e, se sarò ancora in vita, andrò a votare quando si realizzeranno le due condizioni descritte sopra; cioè mai.

Pur cosciente che l’astensione è ininfluente, concludo con la domanda: chi spenderebbe 10/20/30/40/50 mila € di fondi personali per farsi rieleggere, se non fossero sicuri di ottimi tornaconti?

Lorenzo Garro

c.s.

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