CUNEO - "La commemorazione del 25 aprile da sempre non è festa per noi"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo Chiarenza. ''Potremo però sentirci uniti ricordando l'anniversario della nascita di Guglielmo Marconi''

Lettera 17/04/2020 08:51

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Gentile direttore,
la commemorazione del 25 aprile 1945 da sempre non è festa per noi. Per noi è il ricordo di lutti, drammi, divisione degli Italiani. Ma poiché nel presente mese di aprile noi tutti continuiamo ad esporre il Tricolore per esprimere la nostra battaglia nazionale e unitaria contro l’epidemia di coronavirus, confermiamo la nostra coerenza e i nostri propositi non settari rilanciando una vecchia nostra celebrazione del 25 aprile.
 
Nella riunione del Consiglio dei ministri tenutasi il 19 ottobre 1937, “Su proposta del Duce, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che dichiara il 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, giorno di solennità civile. Il provvedimento è inteso a tramandare ai posteri il nome di Guglielmo Marconi. I popoli di tutti i continenti, di là dalle terre e dagli oceani ravvicinati prodigiosamente tra di loro, in un immediato rapporto di pensiero e di idee, salutano in Guglielmo Marconi uno dei più alti benefattori dell’umanità. L’opera sua è una potente affermazione di quanto la civiltà deve al genio italiano. La data della sua nascita è da annoverarsi fra i giorni fausti della storia del nostro popolo”.
 
Il 25 aprile di quest’anno, stando nelle nostre case, potremo sentirci uniti come Italiani grazie allo sviluppo delle microonde, invenzione di Guglielmo Marconi. Viva Marconi, viva l’Italia unita!
 
Paolo Chiarenza
 

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