Riceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
si discute di importanti problemi di attualità, di scadenze politiche e referendarie; non c’è alternativa valida e credibile al governo di Giorgia Meloni. Ma la destra “moderata” ha il timore di diffondere le proprie idee. Infatti, in controtendenza con quello che pensa buona parte della base di partito, alcuni degli addetti “eletti” manifestano la preoccupazione di dimostrarsi moderati nelle idee, nella convinzione di essere ben accetti da tutti (a loro l’esperienza politica dell’on. Fini non ha insegnato niente). E poi, lo riconosciamo, c’è un po’ di ignoranza delle nostre radici, delle tracce lasciate in tanti anni di attività e di proposte.
Ciò premesso, si deve riconoscere che la Destra è stata sempre in prima fila per invitare e sostenere a livello nazionale e cuneese progetti, proposte, programmi e contenuti per il rinnovamento dell’Italia. Per questo insistiamo nel riproporre e nel rivendicare idee di destra.
Sul piano nazionale siamo europeisti, siamo per un’Europa delle Nazioni; siamo convinti che i singoli popoli del nostro continente non possono contare più di tanto, ma potranno contare in maniera determinante come europei. Ma non è questa Europa esclusivamente economica quella che vogliamo. I post-comunisti ritengono perduta da tempo la lotta al capitalismo; noi che invece puntiamo su riforme strutturali, riteniamo che la giustizia sociale sia un obiettivo che è possibile raggiungere. A questo fine miriamo a forme presidenzialiste dello Stato, ad una democrazia più diretta e partecipativa. Sosteniamo l’attuazione della Costituzione riguardo l’articolo 46 sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle aziende (proposta presentata ad ogni legislatura dai parlamentari del MSI, di AN e di FdI). Abbiamo prospettato che il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), previsto dall’articolo 99 venga trasformato in Camera legislativa delle categorie del mondo della produzione, del lavoro e della cultura, nonché dei rappresentanti dei cosiddetti “corpi intermedi”. Secondo una consolidata scuola di pensiero politico la Destra ha sempre posto tra i suoi obiettivi le grandi infrastrutture, fattori di sviluppo economico e di crescita di occupazione: la TAV, alta velocità dei trasporti tra Lione e Torino, il collegamento Salerno-Reggio Calabria, e il ponte sullo Stretto di Messina, con trasporti integrati per il completamento della rete transeuropea Nord-Sud. Fra gli intenti più qualificanti la volontà di pacificazione degli italiani a 80 anni dalla guerra civile del 1943-45, che accetti la memoria di tutti i Caduti in guerra e la loro commemorazione, che segni la fine di divisioni ideologiche perenni.
Per quanto riguarda l’impegno della Destra in provincia di Cuneo, noi ribadiamo l’intensa attività di proposta, di studio, di sostegno indirizzata all’autostrada Asti-Cuneo, il progetto del raddoppio del nuovo traforo di Tenda, la galleria di Armo-Cantarana e la viabilità della S.S. 28, la variante di Demonte-Aisone, per affrontare il traffico insostenibile e pericoloso da e per la Francia utilizzando l’attuale S.S. 21. Quindi la politica degli invasi, per uso plurimo delle acque. E poi le condizioni delle ferrovie, intese non solo come servizio agli utenti, ma come intervento sociale a favore della collettività. E ancora l’Aeroporto di Cuneo Levaldigi, tenendo conto dell’avvertimento – dopo tanti anni di lavoro svolto e di spese sostenute – che un aeroporto è facile da aprire, difficile da chiudere, impossibile da riaprire. Infine, il continuo incitamento per la rinascita e la riqualificazione dell’Ente Provincia, una forma di organizzazione decentrata che con un forte radicamento appartiene alla storia del nostro Paese, argina il centralismo regionale, ha un ruolo essenziale di programmazione, e favorisce altresì la collaborazione tra aree confinanti.
Ringraziamo per la pubblicazione, distintamente.
Paolo Chiarenza (ex condigliere provinciale), Guido Giordana (Sindaco di Valdieri, presidente Unione Alpi del Mare), Maurizio Occelli (consigliere comunale Savigliano), Luca Ferracciolo (Borgo San Dalmazzo), Rosalia Grillante (Vicoforte Mondovì), Paolo Barabesi (consigliere comunale Cavallermaggiore), Mario Franchino (Beinette), Maria Grazia Montalbano (Cuneo), Mario Pinca (Saluzzo)