CUNEO - La Gancia contraddice Molinari, continuano gli attriti nel carroccio?

In un comunicato stampa la consigliera regionale leghista marca le distanze dal segretario su una questione di poco conto. Un segnale in vista dei prossimi congressi provinciali?

c.s. 28/11/2017 16:46

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della consigliera regionale della Lega, Gianna Gancia, che contraddice il segretario nazionale (piemontese) leghista, Riccardo Molinari sul referendum consultivo per una maggiore autonomia della Regione Piemonte. Peraltro su una questione di lana caprina. Una presa di posizione che non passerà inosservata agli osservatori politici più attenti. Sembra evidente che gli attriti interni al Carroccio, figli della divisione tra salviniani di ferro (Molinari) e nostalgici dei tempi della Padanìa (Gancia) non siano per nulla sopiti. Si tratta del lancio di un guanto di sfida in vista degli imminenti congressi proviniciali?


«La strada indicata dal segretario nazionale leghista, Riccardo Molinari, ovvero fare prima la legge attuativa dello statuto per lo svolgimento dei referendum consultivi e poi l'approvazione di una legge per l'indizione di un referendum, è certamente corretta, ma temo che il seguire questa strada possa comportare tempi molto lunghi, tempi che, come Piemonte, non possiamo permetterci dato il cammino già intrapreso da Lombardia e Veneto.
Suggerisco quindi di seguire la strada da me indicata con la mia proposta di legge, proposta depositata da tempo, con cui si indice il referendum, proposta dove sono già contenute le norme di attuazione rispetto al referendum stesso, trattandosi quindi di una legge auto applicativa.
Come si suol dire, prendiamo due piccioni con una fava, si vota una proposta di legge e si ottengono sia il referendum sull'autonomia che le relative norme di applicazione».

Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte

P.S. Intanto questa sera Molinari sarà con il Segretario Federale Matteo Salvini a Alessandria, proprio per presentare il Comitato "Piemonte Autonomo" e spiegare le motivazioni alla base della sua creazione, sulla scia di quanto accaduto in Lombardia e in Veneto.

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