CUNEO - 'La scelta della Isoardi a Cervere funzionale alla campagna elettorale di Bergesio'

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un lettore sulla presenza di Salvini e della conduttrice Rai alla Fiera del Porro

Lettera firmata 12/11/2017 11:55

Rivceviamo e pubblichiamo la missiva di un nostro lettore, che commenta la presenza della Isoardi e di Salvini all'inaugurazione della Fiera del Porro di Cervere.

Un principio di Fiera, in quel di Cervere, che tutti - osservatori e non della politica - hanno constatato come decisamente atipico, e nel quale il verde delle felpe padane ha finito con il prevalere su quello dei porri che avrebbero dovuto essere i protagonisti unici e primi. Invece no. La scena di sabato pomeriggio, 11 novembre, è stata monopolizzata dall'arrivo e dalla presenza del segretario federale della Lega Matteo Salvini, accorso nel consuetamente gremito Palaporro al seguito della fidanzata Elisa Isoardi lì ufficialmente come madrina della kermesse. Se però ufficiale era la madrina, chi è stato il vero "padrino" di tutta questa operazione volta più all'inizio della campagna elettorale che alla promozione agroalimentare del territorio? A proposito di gastronomia, sembra che - stando a talune "vox populi" - la decisione di aggiungere questo prestigioso posto a tavola sia partita da Cuneo dove la scelta della bella Madrina Rai sarebbe stata interpretata come tentativo funzionale alla campagna elettorale dell'uscente segretario provinciale della Lega ed ex Sindaco di Cervere Giorgio Bergesio, per ottenere da Salvini stesso la benedizione finale verso la candidatura. Tanto che lo stesso attuale Primo cittadino Corrado Marchisio, fin dalla prima presentazione del programma della Fiera, si è dovuto affrettare per smentire ufficialmente qualsiasi retroscena politico: irritato, al pari di un altro ex Sindaco - l'attuale Consigliere regionale di Forza Italia Franco Graglia, la cui moglie e volto di Telecupole Sonia De Castelli era sul palco come presentatrice da tradizione della Fiera - di certo poco felice di questo duplice oscuramento sul piano politico (il derby Berlusconi - Salvini si riflette anche localmente) e più strettamente personale. E se, come dice l'adagio, servita la pentola, manca sempre il coperchio, non è infine detto che tutto questo clamore - in una kermesse dove il verde protagonista non è quello delle felpe e la gente ama le serate a tavola in allegria senza dover fare forzatamente politica di partito - sia stato gradito dal diretto interessato, ossia da quel Salvini che, nella scelta dei collegi da blindare nella Granda - dove per propria ammissione "punta a tornare primo partito" - potrebbe effettuare scelte diverse e più innovative anche sul fronte anagrafico.
 
Se fin qui si tratta di "rumors", un certo reale rumore lo ha suscitato l'illustre assenza dalla Fiera del Banchiere Beppe Ghisolfi. L'Uomo di Grinzano, Vicepresidente nazionale dell'Associazione Casse di Risparmio, storico sponsor della Manifestazione, era stavolta defilato da un palcoscenico dove erano protagoniste le beghe incrociate Forza Italia-Lega e il derby dei tre sindaci: impegnato viceversa in un evento a porte chiuse con il Gotha della finanza e del giornalismo economico italiano in quel di Volterra, suggestiva città medievale della provincia di Pisa famosa in tutto il mondo per gli alabastri e per la qualifica di Città Stato della Toscana Etruria. Proprio da Volterra, città da 10.000 abitanti famosa per le sue nove maestose Porte antiche, potrebbe venire qualche consiglio per fare di una di esse la via di uscita dall'intricato puzzle politico cerverese divenuto rompicapo provinciale? "Forse che sì forse che no", titolava D'Annunzio nel celeberrimo romanzo del 1910 ambientato proprio nell'acropoli etrusca.
 

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