CUNEO - L’assemblea del Pd elegge Chiara Gribaudo vicepresidente: “È il nostro tempo, prendiamocelo”

All’“incoronazione” di Elly Schlein c’è un posto d’onore per la borgarina, coordinatrice della sua campagna. Ma la partita sul ruolo di capogruppo è ancora da giocare

Andrea Cascioli 12/03/2023 18:00

Non poteva mancare un riconoscimento per Chiara Gribaudo nell’assemblea nazionale del Partito Democratico che ha incoronato la neosegretaria Elly Schlein. Scena d’esordio la Nuvola di Fuksas a Roma, dove il “nuovo corso” piddino proietta l’immagine rassicurante dell’abbraccio tra la vincitrice e lo sfidante Stefano Bonaccini, indicato come presidente del partito dopo varie incertezze nei giorni scorsi (sembra che non pochi “bonacciniani” aspirassero alla carica, a scapito del loro candidato sconfitto).
 
Per Bonaccini si era parlato anche della vicesegreteria, un ruolo che però - per la sua natura più politica - l’avrebbe posto sotto la tutela di Schlein. Gribaudo intanto si ritaglia il ruolo di vicepresidente, in condivisione con la salentina Loredana Capone. Resta aperta la partita più importante, quella relativa alla nomina dei capigruppo di Camera e Senato: una questione delicata per la neosegretaria, che da un lato ha l’esigenza di mettere persone fidate a guardia dei gruppi parlamentari (ricompensando chi l’ha sostenuta dall’inizio), dall’altro deve muoversi con cautela per evitare smottamenti, in un partito dove la maggioranza degli eletti - nonché degli iscritti - le aveva preferito un altro candidato.
 
Nella rosa di possibili sostitute e sostituti dell’attuale capogruppo a Montecitorio, Debora Serracchiani, il nome della deputata borgarina è circolato con insistenza, assieme a quello di un altro sponsor eccellente della mozione Schlein, l’ex ministro Giuseppe Provenzano. Non è esclusa nemmeno la possibilità che Schlein peschi la nuova nomina dal mazzo della minoranza, per non agitare troppo le acque: potrebbe trattarsi in questo caso dell’ex renziana Simona Bonafè. Altro dossier sul tavolo della neosegretaria è la candidatura alle prossime regionali in Piemonte: prima del congresso l’investitura di Daniele Valle - pupillo di Bonaccini in regione - sembrava cosa fatta, ora nulla è più scontato. Gribaudo potrebbe aspirare a guidare la carica contro Cirio (ammesso che lo sfidante di centrodestra sia lui) al posto dell’attuale consigliere a Palazzo Lascaris. Allo stesso posto ambisce però la torinese Gianna Pentenero, ex assessore di Chiamparino, anche lei sostenitrice antemarcia di Schlein.
 
Gribaudo, coordinatrice della campagna per l’elezione di Elly, per ora può godersi il suo successo personale. È stata una scommessa azzardata che l’ha portata a smarcarsi dalla sua corrente (i giovani turchi di Matteo Orfini, schierato con Bonaccini) e a rompere l’asse cuneese con il segretario provinciale Mauro Calderoni, ma è stata ripagata. Oggi inizia un percorso nuovo” scrive a caldo dopo l’assemblea nazionale: “Una leadership femminile e femminista, che solca il cammino indicato dalle grandi donne della nostra storia. Un nuovo ciclo politico che vuole unire, portare avanti i diritti sociali e civili, la lotta al precariato, alle diseguaglianze. Per la cultura, la sanità pubblica, l'emancipazione sociale. In una frase: al fianco dei più deboli, sempre”. A tutto questo si sposa immancabile - e più consigliabile che mai - l’appello all’unità, con due parole d’ordine: “Curiosità e solidarietà, ripartiamo da queste due parole. Curiosità verso ciò che accade attorno a noi, che a noi guarda oggi con speranza e fiducia. Solidarietà al nostro interno perché il nemico è fuori, è questa destra reazionaria e che ha mostrato tutto il suo volto peggiore e disumano a Cutro. È il nostro tempo, prendiamocelo”.

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