CUNEO - Lo Ius soli è al centro del dibattito anche a Cuneo

Domani una manifestazione a favore dell'approvazione, lunedì se ne riparla in Consiglio comunale. Le dichiarazioni di Sinistra Italiana e Casapound

s.m. 20/10/2017 09:10

La concessione dello “Ius soli” ai figli di stranieri nati in Italia è indubbiamente il tema politico degli ultimi mesi. L'argomento non ha movimentato solo i rappresentanti della Granda a livello nazionale (La senatrice Manassero ha annunciato tramite Facebook di aderire allo sciopero della fame ‘a staffetta’ in favore della legge), ma anche la politica locale.
Torna facilmente alla memoria la bagarre scatenata in un Consiglio comunale estivo da un Ordine del Giorno presentato dall’avvocato Alberto Coggiola, dei Moderati.  La situazione si era risolta solamente grazie a un emendamento proposto dal capogruppo Pd, Carmelo Noto, che aveva mediato tra le parti, rinviando la questione all’autunno.

Proprio mentre iniziano a cadere le foglie dagli alberi, il dibattito torna di grande attualità e riapproderà a palazzo Civico lunedì prossimo, giorno in cui è prevista la riunione del Consiglio comunale: il gruppo consiliare Cuneo Solidale Democratica ha posto all’ordine del giorno nella serata di lunedì 23 ottobre la discussione sulla riforma della cittadinanza approvata dalla Camera dei deputati nell’ottobre di due anni fa, ora in attesa al Senato.

Sabato 21 invece, sono in programma manifestazioni in tutte le principali città d'Italia, Cuneo compresa: si svolgerà un corteo per le vie della città con partenza alle 14,30 dal piazzale della stazione ferroviaria e conclusione in piazza Audiffredi. Nella giornata sono previsti interventi e testimonianze. 

Anche Sinistra Italiana, di cui Mario Cravero è il coordinatore locale, ha espresso la propria opinione tramite un comunicato: “Lottare per il riconoscimento della cittadinanza di chi nasce e studia in Italia, contro ogni forma di razzismo, per la creazione di corridoi umanitari, contro l’esternalizzazione delle frontiere e dei lager in Italia ed in Libia e le leggi discriminatorie promosse in questi mesi dai ministri Orlando e Minniti, significa fare una precisa scelta di campo. Significa scegliere un modello di società aperto e “includente” pur dentro le sue difficoltà e contraddizioni, ma radicalmente alternativo a quello che si chiude dentro ai privilegi dei pochi a scapito di tutti gli altri”.

Per un mondo che si mobilita per approvare lo Ius Soli, ce n’è anche un altro che osteggia l’approvazione della legge. Fabio Corbeddu, già candidato sindaco di Casapound, è intervenuto nel dibattito: "Nell'ultimo periodo, vediamo all'opera attraverso i media una incessante propaganda per lo Ius soli, il tutto per cercare di convincere i cittadini ad accettare una riforma che è voluta solo dalla politica, non dagli italiani. Lo dimostra il fatto che l'obiettivo sia una rapida e furbesca approvazione a fine legislatura: fra pochi mesi si voterà, e gli italiani contrari allo Ius soli sono in forte maggioranza". "Questa propaganda insiste - continua Corbeddu - nel descrivere gli stranieri come 'discriminati' perché non cittadini, per puro vezzo ideologico, perché la realtà è diversa: uno straniero in Italia gode di piena dignità, un bambino nato in Italia da genitori stranieri può scegliere di richiedere la cittadinanza una volta compiuti i 18 anni, le nostre leggi attuali sulla cittadinanza sono tutt'altro che restrittive".

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